Un operaio è morto in casa a Partinico (Pa) folgorato mentre stava facendo lavori nella sua abitazione. Giovanni Caronna, 39 anni, stava lavorando con un flex nella sua casa in contrada Badia, quando, forse ha toccato un filo dell’impianto elettrico ed è rimasto folgorato.
L’uomo è stato portato all’ospedale Civico da alcuni familiari. Qui è morto. I medici hanno chiamato i carabinieri che hanno iniziato le indagini.
Con i tecnici dell’Enel è stato accertato che la casa sarebbe alimentata con un allaccio abusivo e quindi non ci sarebbe stato il salva vita che avrebbe evitato la tragedia. La salma di Caronna è stata riconsegnata alla famiglia per celebrare i funerali.
La morte di un operaio a Termini Imerese
Dopo l’appello dei familiari la Procura di Termini Imerese ha disposto l’autopsia sul corpo di Francesco Corso l’operaio di 57 anni morto folgorato lo scorso 18 gennaio in un cantiere a Trabia.
Il pm Danilo Angelini, titolare del procedimento ha disposto l’autopsia per accertarne le cause del decesso: l’incarico sarà conferito lunedì 31 gennaio, alle 12, all’istituto di Medicina Legale del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.
Alle operazioni peritali parteciperà anche il medico legale Fabrizio Ammoscato come consulente tecnico di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società a cui la moglie e i due figli della vittima si sono rivolti per fare piena luce sui fatti ed essere seguiti, tramite i consulenti personali Salvatore Agosta e Alessio Tarantino.
Quattro persone iscritte nel registro degli indagati
Il Sostituto Procuratore ha inoltre iscritto quattro persone nel registro degli indagati, anche per dare loro modo di nominare a loro volta consulenti di parte, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo aggravato dall’essere stato commesso con violazione delle norme antinfortunistiche: tra loro il datore di lavoro di Corso e un dipendente degli uffici tecnici del Comune di Termini Imerese.
La tragedia del 18 gennaio
Corso, operaio di Misilmeri, è morto in contrada Bragone a Trabia dove sono appena i iniziati i lavori per la costruzione di una villetta, e stava manovrando con una pompa per calcestruzzo per gettare il cemento, che poi due operai di un’altra impresa provvedevano a distendere sulla piattaforma. E’ allora che Corso ha inavvertitamente urtato con il braccio meccanico del macchinario i fili dell’alta tensione che, uno dei principali elementi che dovrà chiarire l’inchiesta aperta dalla Procura, non erano stati disattivati ed erano regolarmente in esercizio, e la potentissima scarica elettrica non gli ha lasciato scampo: i soccorsi sono risultati vani.
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