La moglie in prima fila, i nipoti, gli amici poco dietro. Ma anche semplici conoscenti. In tanti questa mattina hanno voluto dare l’ultimo saluto a Leonardo Lauriano, l’ottantottenne di Partinico ucciso nel suo garage di via Marconi venerdì scorso con ben 59 coltellate inferte tra il collo e il torace. Una cerimonia sobria si è svolta nella chiesa del Santissimo Salvatore. A celebrarla il viceparroco Amos Kisusi che nella sua omelia si è rivolto al suo assassino chiedendogli di convertirsi e ammettere il suo errore. Alla compagna della vittima ha invece chiesto di pregare e di rimettersi nelle mani di Dio affinchè abbia la forza di perdonare. Alla comunità ha invece chiesto di “allontanarsi da Satana” e dalle sue tentazioni.
Al centro della navata principale della chiesa c’era la bara con una grande ghirlanda di fiori e la foto della vittima. La compagna di una vita dell’anziano, Angela, aveva il viso coperto da un velo nero. Attorno a lei tanta tristezza e i visi rigati dalle lacrime. Padre Amos si è rivolta proprio a lei in un passaggio della sua omelia: “Per te Angela, prega tanto affinchè tu abbia nel cuore Gesù che ti farà perdonare, noi come società di Partinico dobbiamo pregare chiedendo che giustizia venga fatta”.
Il sacerdote si è poi rivolto all’assassino di Lauriano, che ha agito con estrema efferatezza. In qualche modo si sta con insistenza facendo strada l’ipotesi che l’omicidio sia maturato per una sorta di vendetta personale, considerando la ferocia con cui il carnefice ha agito. Una possibilità che ritiene più che probabile anche padre Amos: “Se qualcuno ti fa del male – ha ribadito nella sua omelia – non c’è alcun bisogno di cercare la vendetta. Gesù dice che la persona che combina il male deve riconoscere quel che ha fatto e deve chiudere scusa, lì c’è la giustizia”.
Un primo indizio potrebbe essere quello che l’anziano frequentasse persone poco raccomandabili. Lo hanno detto parenti e vicini di casa agli inquirenti, che stanno ancora raccogliendo varie testimonianze per provare a far luce su quanto accaduto. Ai carabinieri è stato raccontato che spesso Leonardo Lauriano veniva visto in compagnia di “personaggi pericolosi” discutere all’interno del suo garage. Ecco perché si tiene calda questa pista senza tralasciare la possibilità che comunque la mano assassina possa arrivare da qualche altra parte. Anche in famiglia pare che non tutti avessero dei buoni rapporti con l’anziano.