Devono pagare il risarcimento al Comune di Partinico per il danno d’immagine e se non lo fanno con le buone allora arrivano le cattive. Parte una procedura esecutiva nei confronti dei condanni ai processi in ordinario e in abbreviato scaturiti dall’operazione Game Over, scattata nel febbraio del 2018 e che ha visto Partinico come epicentro. Ad essere stata smantellata un’organizzazione, anzi due contrapposte tra loro, che basavano il proprio business sulla mafia e sui centri scommesse, allargando poi i propri orizzonti anche in altri ambiti economici con l’obiettivo di riciclare il denaro sporco.
La procedura esecutiva
Il Comune ha dato mandato ad un avvocato di fiducia affinchè recuperi il risarcimento riconosciuto con sentenza per i danni d’immagine. Quindicimila euro che devono pagare Antonio Lo Baido, Francesco Nania, Gerardo Antonio Orvieto Guagliardo, Antonino Pizzo e Benedetto Sgroi, tutti condannati in solido tra loro a risarcire le parti civili, tra cui per l’appunto il Comune di Partinico. Gli imputati erano stati accusati a vario titolo dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, raccolta abusiva di scommesse, truffa ai danni dello Stato, reimpiego e intestazione fittizia di beni e traffico di stupefacenti.
L’azione necessaria
Come scrivono nel conferimento d’incarico legale i commissari prefettizi del Comune di Partinico la procedura si è resa necessaria perchè nonostante i solleciti nessuno degli imputati condannati ha mai sborsato un centesimo.
Il quadro dell’indagine
Quel che venne fuori dall’inchiesta fu che erano in piedi a Partinico ben due organizzazioni criminali collegate alla mafia, quella dell’imprenditore Ninì Bacchi e l’altra di Gerardo Orvieto Guagliardo detto Jonathan che avevano creato una rete di centri commesse con l’appoggio di cosa nostra, sino ad estendere i propri interessi a Palermo. I due gruppi finirono per scontrarsi a vicenda e vi furono anche delle ritorsioni con l’obiettivo di avere l’egemonia del mercato in totale ed esclusivo controllo.
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