C’è una città nel Palermitano dove il covid19 ha definitivamente segnato il passo di una crisi socio-economico infinita. Si tratta di Partinico città nella quale nel 2020, apice della terribile pandemia, si è toccato il picco della crisi demografica. Mai come due anni fa, secondo i dati Istat, c’era stata questa divergenza tra nascite e decessi. Una pericolosa deriva che rischia di poter anche peggiorare nei prossimi anni.
Quel che è accaduto nel 2020 è qualcosa di fortemente simbolico. Mai come nell’ultimo ventennio si era arrivati a così tanti decessi, ben 380. Evidente che ad aver pesato come un macigno sia stata l’esplosione della pandemia da covid19. Tanti cari e conoscenti, soprattutto anziani ma anche persone di mezza età, si sono arresi a questo virus che specie nei primissimi tempi si era manifestato come terribilmente letale. Di contro c’è stato anche un altro dato che ha in qualche modo confermato questo apice della crisi: c’è stato anche il picco (in negativo) di nascite dell’ultimo ventennio: appena 240. Un divario del genere non si era mai registrato negli ultimi tempi.
In realtà il fenomeno covid19 è stato solo un aggravamento di una situazione che da tempo si registra a Partinico, quella cioè della crisi demografica. E’ oramai dal 2015 che c’è questa terribile tendenza che mette in evidenza un saldo negativo tra decessi e nascite. I nuovi nati sono sempre stati meno dei decessi. Ad eccezione poi del 2015, quando ci furono 310 nuovi nati, negli anni a seguire questo dato si è abbassato sotto la soglia dei 300.
C’è da dire che Partinico, seppur in termini anche più gravi, segue un po’ il trend europeo a livello demografico. Tanto che nel gennaio scorso papa Francesco, durante l’udienza generale, è tornato a parlare della crisi demografica, ovvero del calo delle nascite. Il pontefice ha detto: “Tante coppie non hanno figli perché non vogliono, o uno e non di più” ma hanno “cani e gatti che occupano il posto dei figli”.