Aumenta il costo del servizio di raccolta dei rifiuti a Partinico, nel Palermitano, e di conseguenza arrivano ritocchi all’insù per le tariffe della Tari. Un aumento comunque non generalizzato ma che sarà concentrato soprattutto su alcune utenze domestiche. Dovranno essere loro a farsi carico dei ricarichi per effetto di un costo da coprire i circa 7 milioni di euro.
L’aumento delle tariffe Tari ricadrà su studi professionali, ristoranti, bar e ortofrutta. Saranno loro che in pratica si vedranno spalmare i circa 250 mila euro in più maturati nell’ultimo Pef, il piano economico finanziario collegato al servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. Ad incidere il fatto che non è previsto alcun abbattimento da contributi regionali o esenzioni che negli ultimi due anni si erano potuti usufruire per effetto dell’emergenza covid. Per cui un maggior ricarico nelle tariffe, rispetto agli ultimi due piani tariffari, risente di questo aspetto.
Al Comune di Partinico un massiccio lavoro effettuato dai commissari prefettizi, in carica sino al novembre scorso, sul fronte del contrasto all’evasione soprattutto della Tari. Oltre 2 mila nuovi contribuenti in più rispetto al passato a Partinico dovranno pagare la tassa sui rifiuti. E questo significa pagare tutti per pagare meno. A scoprire gli “invisibili” l’ufficio Tributi del municipio che ha effettuato un lavoro certosino di ricerca riscontrando altre banche dati collegate soprattutto alle utenze che risultavano avere un allaccio alla rete elettrica. Un lavoro che mai era stato fatto prima e che ha permesso di far emergere i soliti furbetti. Sino ad oggi sono rimasti nell’ombra e non hanno mai pagato un centesimo di tassa sui rifiuti. Per loro adesso la pacchia è finita.
Intanto è stato messo un primo punto nei mesi scorsi alla ricerca dei contribuenti invisibili, anche perché approvato il bilancio. Per poter varare la manovra finanziaria era necessario ovviamente poter avere una certezza sulle utenze anche per approvare la previsione di incassi collegata al tributo. Dai 14 mila utenti si è passati a 16 mila. Questo ha permesso di poter notevolmente attutire gli aumenti collegati alla tassa sui rifiuti: infatti si era verificato un innalzamento dei costi di 700 mila euro rispetto allo scorso anno.