Il piano di riequilibrio impone sacrifici non solo ai palermitani ma allo stesso Comune di Palermo e alle sue falangi. Lo si sapeva fin dal suo varo in era Orlando. E lo si è ricordato lo scorso anno in seguito alla rimodulazione voluta dal vicesindaco Carolina Varchi e dal sindaco Roberto Lagalla. Non solo aumenti delle tasse, come l’addizionale IRPEF, ma anche la necessità di ricorrere ad una sorta di spending review per razionalizzare i costi. Un processo che investirà in pieno le società Partecipate. Amap, Amat, AMG, Rap, Reset e Sispi: chi può chi meno dovrà ricorrere ad una riduzione delle spese.
La lettera del Comune alle società Partecipate
A ricordarlo è il Capo Area del Controllo Analogo Roberto Pulizzi. In una lettera indirizzata a tutti i CdA delle società Partecipate, il viceragioniere generale ha ricordato la necessità di procedere ad un taglio del 5% sul costo complessivo dei vari istituti di salario accessorio rispetto a quanto previsto dal bilancio 2021. Tradotto, i Consigli d’Amministrazione dovranno prevede una sostanziale riduzione di straordinari e doppi turni. A prevederlo è l’azione 18 del piano di riequilibrio. Oltre all’impossibilità di avere una aumento del corrispettivo riconosciuto, le falangi dell’Amministrazione Comunale dovranno affrontare questo problema.
Fatto che si traduce in un elemento critico, ad esempio, per Rap. Società che è stata costretta a ripristinare proprio gli accordi di secondo livello per cercare di far fronte alle 900 unità in meno negli ultimi dieci anni. “A decorrere dall’esercizio 2024, tutte le società partecipate avranno l’obbligo di riduzione dei costi complessivi relativi alla contrattazione di secondo livello”, scrive Pulizzi nella lettera inviate alle aziende municipalizzate, ricordando inolte che, durante il periodo di validità del piano di riequilibrio prevede che il taglio di questa voce di bilancio si dovrà aggirare intorno al 30%.
Tutti i limiti imposti dal piano di riequilibrio
“Ogni società – ha aggiunto Pulizzi – dovrà determinare a monte il complesso delle somme da destinare alla contrattazione di secondo livello, prevedendo che per ogni istituto sia attribuito un determinato budget. Non sarà ritenuto possibile l’eventuale sforamento delle risorse destinate alla contrattazione di secondo livello, se non per cause assolutamente straordinarie, che dovranno essere dettagliatamente motivate e documentate e previamente autorizzate dall’Organo societario. Eventuale superamento del budget di un istituto potrà essere compensato con quello di un altro istituto, ma sempre nel rispetto delle risorse complessive destinate alla contrattazione”.
Limiti ai quali si aggiungerà il “divieto assoluto di assegnazione e/o riconoscimento di mansioni superiori al personale, fatte salve eccezionali, indifferibili e motivate esigenze di servizio che dovranno assumere il carattere della temporaneità per periodi non superiori ai 3 mesi, in nessun caso rinnovabile; la riduzione del contenzioso con il personale attraverso forme di mediazione e transazione che potranno essere attivate solo dopo la verifica e attestazione da parte dell’ufficio legale della società di un elevato grado di soccombenza in giudizio; il divieto di assunzioni e/o progressioni verticali se non previamente previste nel Piano dei fabbisogni triennale e solo dopo l’approvazione dello stesso Piano da parte del Comune di Palermo”. Una vera gatta da pelare per le società Partecipate.
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