Parte la corsa alla candidatura a sindaco di Palermo. Manca ormai meno di un anno e mezzo alle elezioni amministrative nella città capoluogo di Regione e lo strapotere elettorale di Leoluca Orlando non sarà in campo alle prossime amministrative della primavera 2022. Il sindaco uscente, infatti, è al secondo mandato consecutivo (ne aveva già svolti altri due in epoca di elezione diretta fino all’inizio degli anni 2000 e un altro in epoca di elezione indiretta negli anni ’80) e non può ricandidarsi.
Se la sinistra orlandiana non ha ancora costruito una successione nonostante di nomi se ne siano fatti, dal lato opposto della barricata cresce la voglia di candidatura un po’ in tutte le forze politiche. Ed anche in casa 5 stelle il tentativo di mettere in campo un candidato forte in una città come Palermo dove i pentastellati non sono mai stati veramente competitivi sembra essere una intenzione concreta.
Andiamo per ordine. Lui non lo ha mai detto ma una possibilità è quella della candidatura di Gaetano Armao. Il Vice Presidente della Regione ed assessore all’economia di recente ha sancito la pace in casa con Gianfranco Miccichè e compagni proprio nell’era della maggiore attrattività di Forza Italia ed in una recente intervista da lui stesso postata sui social a domanda diretta si dice possibilista. La politica è servizio e “se richiesto non mi sottrarrei al compito” è l’assunto di Armao.
Ma nel centro destra c’è anche molta voglia di centro soprattutto oggi che la rinascita della Dc targata Cuffaro torna a portare fermento in quell’area. Pro o contro (Cuffaro o lo si ama a prescindere o lo si odia per ciò che ha rappresnetato senza mezzi termini. Questi i sentimenti dei siciliani) l’ex presidente della Regione, c’è, però, voglia di centro. E qualche giorno fa con un post su Facebook anche Saverio Romano lascia intendere la sua voglia di provarci, anche lui senza sbilanciarsi più di tanto dopo essere stato candidato in pectore ma senza mai esserlo davvero alla scorsa tornata.
Ma nel centro destra siciliano c’è anche la componente Lega che continua a crescere nonostante le polemiche, gli attacchi e così via. Dopo il tentativo delle scorse elezioni con la candidatura di Ismaele La Vardera poi dimostratasi ‘finta’ e messa in campo allo scopo di girare un documentario sulla campagna elettorale, operazione nella quale la dirigenza leghista è cascata appieno, adesso la presenza sul territorio è diversa e riguarda anche personaggi locali di varia natura ed estrazione.
A parlare per primo è l’avvocato Stefano Santoro che usa sempre i social per dire la sua. “La Lega ha tutte le carte in regola per proporre un proprio candidato a Sindaco di Palermo – scrive Santoro – che con determinazione metta al primo posto i palermitani e risollevi la nostra città relegata agli ultimi posti per qualità della vita grazie all’orlandismo e alle sinistre”.
Santoro parla da uomo di partito. La sua idea è che in questa fase non si può pensare alla moderazione. E’ il momento di scendere in campo in massa e tutta la dirigenza leghista dovrebbe candidarsi. Non vuole, dunque, essere una autocandidatura e lo esplicita con la frase finale del post. Un semplice “Voi che ne pensate amici?”
Ma inevitabilmente i commenti al post lo invitano a candidarsi a sindaco anche in virtù del profilo politico pregresso di Santoro che il ruolo di assessore lo ha ricoperto in varie occasioni e per lungo tempo. La scelta tocca alla dirigenza leghista che ha grandi responsabilità anche se l’indicazione di un uomo di partito al tavolo del centrodestra è nelle cose.
E intanto la Lega dichiara guerra ad Orlando attraverso il suo nuovo acquisto, Vincenzo Figuccia ma non soltanto e questa mattina il partito di Salvini in conferenza stampa presenta il suo affondo sul tema dei rifiuti: un attacco facile facile.
E in casa 5 stelle cosa succede? Ufficialmente e formalmente niente ma rumors interni al movimento parlano di attivisti pronti a scommettere, per la prima volta, su un nome forte. Messaggi e telefonate degli amici sarebbero arrivate a Giampiero Trizzino oggi ‘facilitatore’ delle politiche ambientali del Movimento 5 stelle a livello nazionale, già presidente della Commissione Ambiente dell’Ars e deputato che proprio della politica ambientale ha fatto la sua cifra mettendo mano e lingua in alcune delle riforme regionali pur da deputato di opposizione.
Lui non ne ha mai parlato e non ne parla ma c’è chi lo spinge verso una scelta del genere al momento, comunque, lontana. Sarebbe, certamente, per la prima volta una candidatura con un peso politico ‘diverso’ in area pentastellata.
Ma cosa faranno gli orlandiani, la sinistra e Italia Viva? Al momento non è dato saperlo. Dalla scena sembra essersi un po’ ritirato quel Giambrone che Orlando avrebbe voluto lanciare nell’agone come suo successore. Non disdegnerebbe la candidatura il buon Giusto Catania e anche i renziani sono tutt’altro che restii dall’idea di poter esprimere una candidatura. Ma tutti si rendono conto che soli non si va da nessuna parte. E così spunta anche l’ipotesi di fantasia, quella di una alleanza Pd-5 stelle sul modello nazionale. Al momento è solo ‘fantapolitica’ ma i laboratori politici a Palermo sono una costante. Non certo una eccezione.
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