Fine della corsa dopo la rapina in banca che aveva fruttato un bottino vicino alle 70 mila euro. La fuga di una presunta coppia di rapinatori è stata bloccata dai carabinieri. I due hanno realizzato un colpo nella provincia Trapanese e si stavano spostando verso la provincia Palermitana.
Chi sono
I carabinieri delle compagnie di Partinico e di Castelvetrano hanno arrestato un 32enne di Palermo, Fabrizio Marchese con precedenti, e un 25enne Trapanese, Giuseppe Boscaino, incensurato. Le accuse sono di rapina aggravata e sequestro di persona.
Il modus operandi
I due uomini, uno a volto coperto da un passamontagna, lo scorso 10 febbraio erano entrati nella filiale di un istituto di credito di Partanna. Per l’esattezza presero di mira il Monte dei Paschi di Siena. Boscaino e Marchese rinchiusero i dipendenti e un cliente per 30 minuti nel bagno. Nel frangente riuscirono a portare via nel corso della rapina in banca oltre 67 mila euro dalle casse. Fuggirono poi in direzione Palermo a bordo di un furgone pensando di averla fatta franca.
Le ricerche
Subito scattarono le ricerche. I militari di Balestrate sono riusciti a individuare il furgone e bloccarlo allo svincolo della Palermo Mazara del Vallo. Nel corso della perquisizione ritrovata l’intera somma, i guanti, il passamontagna utilizzato per la rapina e numerose fascette di plastica. Il gip ha convalidato gli arresti e disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere.
Altri 6 arresti per rapine nel Palermitano
Appena qualche giorno fa la polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 soggetti. Accusati di associazione per delinquere dedita alla commissione di rapine ai danni di istituti di credito. Le indagini sono partite da una rapina dello scorso anno. Avvenne il 4 aprile alla filiale Credem di Terrasini, nel Palermitano. Gli inquirenti si sono avvalsi per le loro indagini, oltretutto, delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Due della banda avrebbero fatto da “pali” controllando l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Gli altri tre portarono a termine il piano. Per non farsi riconoscere la banda, inoltre, indossò mascherine, cappucci e guanti. Un escamotage che però non è bastato.
Fabi, servono investimenti degli istituti di credito
“Siamo già a cinque rapine nel 2023 e purtroppo è un’emergenza da noi più volte annunciata. A Catania, a Villabate, a Villaggio Mosè ad Agrigento, Al Monte dei Paschi di Partanna, al Credito cooperativo San Biagio di largo Dei Pini a Cammarata (Ag). Le banche sottovalutano il problema e i numeri parlano chiaro. Occorrono massicci investimenti in sicurezza prima che accada qualcosa di grave, una migliore organizzazione della sicurezza e interventi mirati ad attuare una più efficace strategia antirapina, sistemi difensivi sofisticati, maggiore formazione del personale. Ma occorre soprattutto ripristinare massicciamente la guardiania armata che costituisce il deterrente principe per i malintenzionati”.
Lo dice Gabriele Urzi Segretario Provinciale Fabi Palermo e Responsabile Salute e Sicurezza Fabi Palermo. “Mi pare che le banche facciano affidamento spesso soltanto sull’eccellente lavoro delle Forze dell’Ordine – aggiunge Urzì – che, oltre ad una efficace opera di prevenzione, molte volte intervengono nella fase successiva all’evento criminoso e non si possono certo sostituire agli apprestamenti di sicurezza di cui tutte le banche si devono dotare. Gli arresti di oggi ne sono una chiara testimonianza. Le banche facciano la loro parte prima che la situazione si aggravi maggiormente”.
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