Nuovo spettacolare parossismo notturno sull’Etna con fontana di lava, violenti boati e una colata dal cratere di Sud-Est. L’attività ha provocato anche l’emissione di una nube eruttiva che, secondo stime dell’Ingv di Catania, ha raggiunto un’altezza di 11 chilometri sul livello del mare e che si è dispersa in direzione Sud-Est provocando caduta di cenere e lapilli su numerosi paesi alle pendici del vulcano.
Colata diretta verso sud-ovest
La colata si è diretta in direzione sud-ovest, è ancora alimentata e si attesta ad una quota di circa 2.800 metri sul livello del mare. Il tremore vulcanico è rientrato in valori medio-bassi. L’aeroporto di Catania è rimasto operativo.
Da giorni si verifica l’attività eruttiva
È da giorni che si manifesta questa attività eruttiva dell’Etna, monitorata costantemente dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Si parla sempre di “una intensa attività esplosiva”. Continua l’aumento dell’ampiezza del tremore che raggiunge valori alti. Frequenza e ampiezza degli eventi infrasonici è in aumento costante. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del cratere di Sud-Est a circa 2.900-3.000 metri sul livello del mare. L’Ingv aveva già emesso diversi giorni fa un’allerta (Vona) ‘rosso’ per l’aviazione.
Il 16 giugno la prima fontana di lava
Già dallo scorso 16 giugno l’Etna dà spettacolo con una fontana di lava, durata circa un’ora, dal cratere di Sud-Est e l’emissione di alta nube eruttiva che si è trasformata in ‘pioggia’ di cenere lavica precipitata copiosamente anche su Catania. La nuova fase è stata preceduta da una intensa attività stromboliana e dall’emissione di un trabocco lavico dal fianco meridionale della ‘bocca’ che si è propagato in direzione della Valle del Bove.
Si monitora costantemente anche la viabilità
Il Comune di Catania sta monitorando costantemente la situazione soprattutto sul fronte della viabilità, d’intesa con il dipartimento regionale della protezione civile. Nei giorni scorsi la città è stata per la gran parte ricoperta dalla cenere vulcanica depositata dai venti che hanno trasportato la nube di sabbia eruttata dal vulcano verso i paesi del versante sud dell’Etna, precipitando largamente anche nel capoluogo.
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