La denuncia del Gruppo Adorno

Parco Libero Grassi tutto fermo, non sono stati piazzati i new jersey promessi ad agosto

Nessun intervento nel parco Libero Grassi a Palermo come già segnalato ad agosto dal Gruppo Adorno, associazione di volontari specializzati in antibracconaggio, aveva denunciato la gravissima situazione di degrado in cui versava il parco Libero Grassi, intitolato all’imprenditore ucciso nel 1991 dalla mafia per essersi rifiutato di pagare il pizzo.

Veniva segnalata la presenza di una strada abusiva, realizzata attraverso un varco nella recinzione accanto al cancello sempre rimasto chiuso, che consentiva a bracconieri, ladri d’auto e chi utilizza il parco come discarica.

Sulla vicenda era inizialmente intervenuta la III commissione consiliare del Comune di Palermo, presieduta dalla consigliera Sabrina Figuccia che ha disposto un sopralluogo nell’area del parco .

A sopralluogo avvenuto la stessa commissione aveva inviato agli uffici tecnici ben due richieste per il posizionamento di dissuasori in cemento per sbarrare provvisoriamente l’accesso abusivo.

Avevano fatto seguito l’intervento del consigliere comunale Antonino Randazzo, una interrogazione parlamentare presentata dalla deputata Daniela Morfino e infine l’annuncio datato 29 agosto dell’assessore Pietro Alongi che comunicava a sua volta l’effettuazione di un sopralluogo per l’installazione dei jersey. Sono trascorsi ben quattro mesi dalla denuncia del Gruppo Adorno e nulla è stato fatto dal Comune di Palermo per impedire gli accessi abusivi, nemmeno la semplice installazione dei jersey che giacciono, inutilizzati, in un’altra area comunale.

“Il comune di Palermo non fa che ripetere, come ormai fa da anni, che stanno per partire i lavori di riqualificazione del Parco Libero Grassi, grazie al finanziamento di 11 milioni di euro già stanziati nel Po. Fesr. 2014-2020. Ci fa piacere – ha affermato il Gruppo Adorno – che stiano finalmente per partire questi lavori e ci auguriamo che tale ingentissima somma di danaro pubblico sia spesa bene per la riqualificazione dell’area, evitando ogni forma di cementificazione. Ciò che chiediamo da mesi, però, è un’altra cosa, che si può fare subito, senza alcuna spesa per il Comune e senza attendere lavori che non si sa quando inizieranno e quando saranno portati a termine: lo sbarramento meccanico dell’accesso abusivo! E’ così complicato?”

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