Il parco Libero Grassi terra di abbandoni di auto e rifiuti. L’area, intestata nel 2013 dal Comune di Palermo alla memoria dell’imprenditore ucciso dalla mafia nel 1991, è stata oggetto nelle scorse settimane di diversi atti vandalici. Fra questi, alcuni incivili hanno perfino lasciato delle carcasse di auto all’interno del cosiddetto “mammellone” di Acqua dei Corsari. Fatto “agevolato” dall’assenza di una rete di recinzioni all’ingresso del parco, chiesta più volte per tutelare l’area verde della Costa Sud da ingressi inattesi.
Parco Libero Grassi terra di abbandoni di auto e rifiuti
Fatto segnalato più volte agli uffici comunali dal presidente della III Commissione Paolo Caracausi. Già il 20 dicembre 2021, l’esponente di Italia Viva chiese con forza di sbarrare l’ingresso del parco Libero Grassi con dei new jersey o con una rete di protezione. Richiesta rimasta inascoltata per circa tre mesi, quando il consigliere comunale evidenziò alcuni episodi di abbandoni di rifiuti, ma anche di carcasse di auto. Ben quattro mezzi rimossi grazie all’intervento della polizia municipale. Una richiesta purtroppo caduta nel vuoto, come specificato dallo stesso Caracausi agli uffici comunali qualche settimana dopo. “Ad oggi, non è stato fatto nulla. Non procedere ad ostruire l’accesso al parco Libero Grassi determina, giornalmente, l’abbandono di rifiuti. Ciò con costi a carico della collettività”.
Criticità riscontrate anche da Giuseppe Antonino Serio, componente dell’associazione “Amici di Cristina” di Acqua dei Corsari. “Conosco la storia di questi luoghi e lo stato di degrado a cui è relegato questo fantomatico parco Libero Grassi, che non riesce a trovare la via giusta per essere definito tale. Dieci anni fa il Comune aveva speso circa cinque milioni di euro per la bonifica. Avevano realizzato degli impianti di irrigazione, recinzioni e tanto altro. Ma non è rimasto più nulla. L’area è stato vandalizzata. Qui hanno abbandonato decine di auto, alcune delle quali le avevano gettate in acqua. Qui danno fuoco anche a rifiuti e cavi di rame. Ogni tanto si elevano nuvoloni neri che non fanno di certo bene alla salute pubblica. Purtroppo, il cancello è aperto e qui ognuno può fare ciò che vuole. Almeno questa forma di prevenzione, dovrebbe essere ristabilita”.
La storia del parco Libero Grassi
Da anni si parla in città del parco Libero Grassi, che non ha però ancora visto la luce. Un’area che, nonostante una notevole quantità di investimenti, non ha ancora aperto i battenti. Nel 2013 il Comune di Palermo ha intestato un’area di 11 ettari sulla Costa Sud nella zona di Acqua dei Corsari alla memoria di Libero Grassi. Un intitolazione simbolica, su una delle più belle e depredate aree della città. Sono trascorsi tanti anni ma il parco, come detto, non è ancora sorto.
Il problema è da riscontrare nella necessità di effettuare delle operazioni di bonifica del sottosuolo. Fatto per il quale sono in corso una nuova serie di carotaggi. Il Comune di Palermo ha ammesso ufficialmente nel 2018 che “è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti” e quindi ha approvato un progetto di fattibilità da 11 milioni di euro, ottenuti col bando regionale “PO FESR Sicilia 2014-2020 – Asse 6 – Azione 6.2.1”. “L’area è stata oggetto di una Analisi di rischio finalizzata a verificarne la contaminazione e l’eventuale pericolo per la fruizione umana. A seguito dei controlli, è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti”. L’Analisi parla di metalli pesanti quali piombo, arsenico e stagno nel terreno, nel sottosuolo e nella falda, pericolosi per l’uomo.
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