Nove anni di chiusura e le prospettive di una riapertura del parco Cassarà si allontanano sempre di più. Era l’aprile del 2014 quando gli ultimi cittadini palermitani hanno valicato l’ingresso di via Ernesto Basile. Dopodiché, la procura di Palermo mise i sigilli ad una delle più grandi aree verdi del capoluogo siciliano, senza che quest’ultima abbia mai rivisto la luce.
Tanti i proclami che si sono susseguiti negli ultimi anni. Fra questi, la proposta, avanzata in particolare dal gruppo della Lega, del ricorso ai fondi del Geobonus. Fatto che aveva trovato sponda anche all’interno del Consiglio Comunale. Procedura però non effettuata, come messo nero su bianco in una risposta dell’Ufficio Ambiente alla consigliera comunale del M5S Concetta Amella. E’ proprio l’esponente pentastellata a fare il punto della situazione, sottolineando l’assenza di soluzioni vere e proprie per riaprire il parco Cassarà.
“Da nove anni il parco Cassarà è chiuso, da quando la magistratura ha messo i sigilli ai cancelli – dichiara Concetta Amella ai nostri microfoni -. La precedente consiliatura si era conclusa con un ordine del giorno sostenuto dal Consiglio Comunale, che prevedeva la volontà di far ricorso ai fondi del Geobonus per consentire la riapertura. Dopo un’interrogazione fatta dal nostro gruppo, abbiamo scoperto che non c’è stato alcun riscontro. Ovvero, la nuova Amministrazione non ha inteso ricorrere al Governo centrale. Bensì, è ritornata sui suoi passi, invocando un piano di caratterizzazione per il quale occorrono almeno 40.000 euro per farlo redigere ad un consulente. Passano gli anni, cambiano i colori delle Amministrazioni ma non c’è alcuna novità per il parco Cassarà”.
Criticità a cui si aggiunge l’opera, se così si può definire, dei vandali. Fatto sottolineato dall’esponente della IV Circoscrizione Mirko Dentici. “I cittadini hanno potuto usufruire di questo spazio verde per tre anni. Dal 2014 non si hanno più notizie. Speravamo che quest’area potesse essere riconsegnata ai palermitani. Parliamo di un parco urbano di 28 ettari. Un luogo importante per la cittadinanza. Ma a tutt’oggi non abbiamo notizie positive in merito. A causa dell’incuria, l’area interna ha subito diversi danni. Ciò vuol dire ulteriori fondi da trovare e ulteriori spese da sostenere, al fine di potere consentire la riapertura del parco Cassarà”.
Fatto che ne allontana ancora di più la riapertura, attesa da tanti cittadini palermitani da fin troppo. Una situazione sulla quale abbiamo provato a chiedere lumi all’assessore all’Ambiente Andrea Mineo, che ha fatto il punto della situazione. “Noi siamo molto attenti alla tematica del parco Cassarà. Un’area verde che vorremmo restituire, quanto prima, alla cittadinanza. C’è un tema di natura giudiziaria, in parte risolta con attività di carotaggio e di caratterizzazione dei siti, in parte ancora da svolgere. Stiamo lavorando affinchè, in tempi ragionevoli, si possa approntare il progetto per l’attività di carotaggio dell’ultimo tratto. A giorni avremo una riunione importante sulla tematica“.
Il giardino comunale è chiuso dal 16 aprile 2014, quando la Procura di Palermo mise i sigilli all’area a causa della presenza di agenti inquinanti. Ben 28 ettari di terreno, costati 11 milioni di euro e inaugurati nel 2011 dall’ex sindaco Diego Cammarata. Dopo la chiusura, arriva la suddivisione in 3 in tre zone, in base alla gravità dell’inquinamento. Una verde, estesa circa 15 ettari e accessibile da corso Pisani; una rossa completamente inibita al pubblico, che si trova dal lato di via Ernesto Basile; e una gialla, intermedia fra le due. Nella zona verde si è proceduto in diverse fasi alla rimozione manuale e meccanica dei materiali inquinanti. Ma ciò non è bastato ad una riapertura parziale del parco Cassarà. Secondo i tecnici, è necessario un piano di caratterizzazione organico, mirato a purificare del tutto il sottosuolo.
Tante le forme di protesta al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul recupero dell’area verde fra corso Pisani e via Ernesto Basile. A cominciare da quella tenutasi a metà gennaio 2022 e denominata “Un minuto di silenzio per la riapertura del parco Cassarà”. Presenti l’ex presidente della III Commissione Paolo Caracausi, l’ex presidente della IV Circoscrizione Silvio Moncada, nonchè i componenti di alcune associazioni ambientaliste (WWF e Legambiente su tutte) e gli allora rappresentanti della Lega Luca Briziarelli ed Elisabetta Luparello. Contesto nel quale, proprio gli esponenti del Carroccio, avevano promosso la possibilità di ricorrere al cosiddetto Geobonus. Ipotesi, a legge quanto si apprende dall’assessore all’Ambiente, che non ha trovato seguito. Si attende quindi il piano di caratterizzazione e le relative risorse.