Scarpinato, "Sicilia parco archeologico a cielo aperto"

Parchi archeologici siciliani, ecco il progetto per metterli in “rete”

I parchi archeologici siciliani fanno rete per una strategia dei beni culturali che punta a far diventare quel patrimonio un fattore unico di sviluppo economico e sociale, anche in chiave turistica. Il progetto di integrazione dei parchi archeologici siciliani è stato presentato questa mattina nel corso di un incontro al Museo Salinas di Palermo.

Per l’assessore ai Beni Culturali della Regione siciliana, Francesco Scarpinato, “La Sicilia è un parco archeologico a cielo aperto, noi oggi non parliamo più di un unico parco, ma di quattordici parchi che dialogheranno tra di loro, ponendo in essere una strategia dei beni culturali finalizzata ad accrescere il turismo”.

I 14 parchi archeologici come unico prodotto culturale

Il progetto prevede la costituzione di linee strategiche per  far sì che i parchi siciliani archeologici diventino un unico prodotto culturale.  L’obiettivo è creare una visione di insieme di ampio respiro, immaginando un percorso che veda i parchi ed i musei insieme. Un percorso all’avanguardia, anche dal punto di vista dell’innovazione digitale.

Ma come funzionerà il “parco unico”?  “Il primo obiettivo che ci siamo posti è quello di dotare i parchi di strutture minime di tipo amministrativo gestionale – spiega Giuseppe Parello, coordinatore del Sistema regionale dei parchi archeologici della Sicilia – La legge 24 bis della legge 3 novembre del 2000 numero 20, inserita nella finanziaria del 2023, già destina il 10% degli incassi dei parchi dotati di maggiori entrate ai minori, questo sistema prevede che vi sia una mutua assistenza maggiore”.

Anche il digitale per promuovere Cultura e beni archeologici

“Io dirigo due parchi archeologici tra i più poveri della Sicilia – dice Domenico Targia, direttore del parco archeologico di Himera, Solunto e Iato – spero che questo progetto possa legittimare da parte nostra una maggiore attenzione e impegno finanziario. In occasione di questo progetto, che vedrà il dialogo dei 14 parchi archeologici, stiamo cercando di applicare la realtà aumentata in tutti i parchi, poi si pensa anche ad un portale unico che consentirà da, qualunque posizione remota o nei luoghi specifici, di poter godere dei parchi in tutta la loro bellezza”.

La Cultura dovrà diventare un asset strategico per lo sviluppo economico e sociale. Una strada che viene condivisa anche dal mondo delle imprese siciliane. Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio di Palermo ed Enna, ha sottolineato la necessità di garantire infrastrutture e logistica sul territorio, asset necessari sia per la fruizione turistica, sia per lo sviluppo del mondo imprenditoriale.

 

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