I sindacati sul piede di guerra

Soldi a dipendenti per parcheggi in aeroporto, stato di agitazione

Dieci euro al mese di aumento da trattenere in busta paga al dipendente per usufruire dei parcheggi dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo. Da questa decisione nasce lo stato di agitazione proclamato dal sindacato Legea Cisal. Questione nata dalla società Asc, che gestisce l’handling di Ita. Vuole fare pagare ai 150 lavoratori un aumento del prezzo dei parcheggi dell’aeroporto per circa 10 euro mensili da trattenere in busta paga.

Decisione contro accordi sindacali

La notizia della trattenuta dei 10 euro mensili per l’aumento del canone parcheggio è stata diramata ai lavoratori attraverso un comunicato al personale. “Avendo appreso della vostra iniziativa – scrive la segreteria del sindacato – diffidiamo l’azienda dal proseguire nell’iniziativa. Ricordando che la decisione contravviene gli accordi raggiunti si sede di trattative sindacali”.

Altri casi stanno rientrando

Per i sindacati una decisione che verrà contestata in ogni sede. Anche perché, asserisce la Cisal, “il parcheggio è uno strumento per chi lavora in aeroporto che le aziende devono garantire”. “Nella stessa situazione si trovavano – aggiungono i sindacati – i dipendenti di due società che hanno l’appalto delle pulizie dello scalo a cui le aziende non volevano più acquistare il parcheggio. Sembra che la situazione per loro stia rientrando”.

Leggi anche

Daspo urbano per due parcheggiatori abusivi recidivi all’aeroporto di Catania

L’altra questione ad aprile

Una vertenza dietro l’altra. Nell’aprile scorso sempre Legea Cisal aveva proclamato lo stato di agitazione contestando il servizio di rimozioni auto predisposto dalla Gesap. La società aveva prelevato anche le vetture dei dipendenti dell’aeroporto in quel periodo. Le rimozioni avvennero all’interno dell’area parcheggi P3 riservata agli operatori aeroportuali e anche a i passeggeri. Da qui furono rimosse diverse auto dei dipendenti Gh Palermo, in quanto pare sostassero fuori dalle strisce di stallo. Dal sindacato arrivò la condanna nei confronti di Gesap, accusata del fatto che avrebbe potuto individuare i proprietari delle auto con la semplice lettura delle targhe in quanto “registrale nell’elenco abilitati al parcheggio P3”.

Leggi l'articolo completo