Una parcella da 3 milioni e mezzo di euro all’ex assessore della Regione siciliana Pier Carmelo Russo, per il pagamento di attività professionali svolte nei confronti della Regione siciliana. Dopo la notizia, uscita ieri, iniziano come prevedibile le polemiche, con la Regione che chiede gli atti, per bocca del Governatore Renato Schifani. Anche perchè la cifra, insomma, non è certo irrisoria.
Quella cifra sarebbe il conto reclamato per le prestazioni da avvocato svolte per difendere la Regione nei contenzioni di alcune industrie, in conseguenza alla revoca dei bandi voluti dal governo Cuffaro per realizzare i termovalorizzatori in Sicilia. Era stato il successivo governo Lombardo a stoppare le gare per delle presunte irregolarità.
All’epoca i colossi che si erano aggiudicati il bando però non rimasero fermi e presentarono ricorsi contro lo stop deciso dalla Regione. A quel punto Russo, che precedentemente era stato assessore all’Energia ma si era dimesso, fu richiamato dallo stesso Lombardo ad assistere la Regione, questa volta in qualità di avvocato, nei contenziosi con le industrie.
Adesso, dopo oltre 15 anni, la Regione pare sia riuscita a risolvere, quantomeno in parte, quei contenziosi, che hanno prodotto più di trenta diversi giudizi, con gli industriali hanno ritirato gli ultimi ricorsi presentati, e dunque alla fine non è andata male, viste per com si erano messe le cose. Peccato però che restano da pagare le spese legali. Non una bazzecola: 3 milioni 478mila 717 euro in favore di Pier Carmelo Russo e a poco più di un milione e mezzo di euro per l’avvocato Francesco Stallone
Si oppongono adesso gli uffici della Presidenza che precisano che si tratta di una decisione “non adottata dalla Giunta di governo in carica”. Appresa la notizia, il presidente Renato Schifani ha chiesto immediatamente la trasmissione degli atti “per poter effettuare un approfondito esame della vicenda in tutti i suoi risvolti”.