È Paolo Amenta il nuovo presidente dell’ANCI Sicilia, eletto all’unanimità durante la XII Assemblea Congressuale dell’associazione. Si tratta dell’associazione che mette insieme gli amministratori dell’Isola. Il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, è il nuovo presidente, candidato di una lista unitaria all’Assemblea, composta da tutti i sindaci della Sicilia.
A vertice tutti i sindaci della Sicilia
Composta da tutti i sindaci della Sicilia, Amenta è stato eletto per acclamazione. In una fase molto particolare e difficile per gli enti locali dell’Isola, l’ANCI Sicilia ha voluto definire un percorso unitario, designando Amenta come unico candidato alla carica di presidente, ritenendo che su queste basi potranno sussistere le condizioni essenziali per rivendicare il ruolo istituzionale dei sindaci nei rapporti con il Governo regionale e con il Governo nazionale.
Le prime parole di Amenta
“Sono la sintesi di un ragionamento che è partito da qualche mese. Viene premiata la costanza, il conoscere i problemi dei comuni. La situazione è molto complicata e complessa saranno le soluzioni. Tutto questo mi dà onore perché siamo finalmente riusciti a trovare una quadra e a far nascere una Anci unita che punterà moltissimo sui problemi dei comuni. Sono onorato di rappresentare i colleghi, un ruolo di grande responsabilità.
Verso una stagione complicata
“Si apre una stagione complicata con una nuova programmazione, il PNR, il federalismo fiscale, tutti i temi di grande importanza che prima o poi caleranno sui territori e andranno a toccare i cittadini dice ancora Amenta che è stato vice presidente dell’Anci. “Con Leoluca Orlando, abbiamo fatto fare un salto in avanti all’Anci, lo abbiamo fatto diventare il sindacato di comuni. Non esistono problemi dei comuni che siano di destra e di sinistra ma solo problemi dei comuni che diventano politiche sociali e servizi da offrire”.
Confronto con vertici della Regione
Ad apertura dei lavori, il segretario generale, Mario Emanuele Alvano, dopo aver salutato i sindaci e le autorità presenti ha sottolineato “la funzione fondamentale delle autonomie locali e come sia importante un’interlocuzione diretta e concreta con il Governo regionale e nazionale”. “In alcuni ambiti – ha precisato Alvano – facciamo ancora fatica a confrontarci con le istituzioni competenti e a lavorare insieme per pianificare i processi di carattere amministrativo e legislativo. Occorre un confronto più strutturato con i vertici della Regione a partire dalla legge di stabilità regionale. Un confronto che si deve estendere anche alla definizione delle risorse assegnate agli enti locali. In più, mi preme sottolineare come ancora dopo un anno, in Sicilia non si sia provveduto ad adeguare l’indennità per gli amministratori locali. Un passaggio già avvenuto nelle altre regioni d’Italia e che, da solo, restituirebbe pari dignità istituzionale ai comuni e agli amministratori locali. Di fatto, c’è un mancato allineamento tra le norme nazionali e le norme regionali e, spesso, i comuni non hanno l’attenzione che meritano.
Il Consiglio delle autonomie locali
“Mancano norme adeguate in materia di personale: i comuni sono privi di professionalità e di risorse ordinarie per investimenti. Da ciò cogliere al meglio le opportunità offerte dal PNRR risulta complesso, dal momento che in assenza di figure professionali adeguate è quasi impossibile portare a termine tutte le fasi di progettazione e rendicontazione”. “In Sicilia, infine, – ha concluso il segretario generale – manca il Consiglio delle autonomie locali ed è più che urgente mettere in campo norme che consentano adeguati provvedimenti normativi che tengano conto delle difficoltà degli enti locali”.
Orlando, “Ora avviare un vero cambiamento”
Il presidente uscente, Leoluca Orlando, dopo aver sottolineato l’importanza dei traguardi raggiunti dall’ANCI Sicilia in questi ultimi anni, ha voluto sottolineare l’importanza di avviare un vero cambiamento che “deve passare da un diverso atteggiamento da parte dell’intero Paese nei confronti delle realtà meridionali e siciliane”. “Chiediamo da tempo – ha spiegato Orlando – di dare vita ad un tavolo trilaterale tra Anci, governo nazionale e regionale, in maniera tale che non ci siamo dubbi o ombre, evitando l’attuale mortificazione dei territori e dei servizi ai cittadini. Si deve parlare con estrema chiarezza : gli incontri bilaterali non hanno più senso perché ogni volta si rinvia a competenze e responsabilità dell’interlocutore di volta in volta assente. La speciale autonomia regionale costituisce ormai motivo di ritardi e ostacoli alle azioni delle amministrazioni comunali. Va anche istituzionalizzata la “intesa” per i più significativi atti amministrativi regionali che riguardano i Comuni.
Disponibilità della Cisl a un confronto
Congratulazioni ad Amenta anche dalla Cisl regionale per voce del segretario generale, Sebastiano Cappuccio. “Il Comune – scrive la Cisl – è il presidio istituzionale più vicino al territorio, ai bisogni e alle attese delle comunità locali. In questo senso, è ente territoriale che si regge sull’interlocuzione e sul dialogo costante con il sindacato e le forze sociali”. “Al presidente Amenta – chiosa Cappuccio – auguriamo buon lavoro al servizio dei 391 Comuni siciliani. E nella logica della sinergia tra istituzioni e territorio, gli manifestiamo la disponibilità della Cisl a un confronto fluido e fecondo tra i Comuni e il mondo del lavoro in ogni sua articolazione”. “Facciamo auguri di buon lavoro al presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta e al Consiglio regionale, eletti oggi a Palermo: siamo pronti a confrontarci con i Comuni siciliani e a condividere le battaglie a difesa degli enti e dei lavoratori, specie in una fase delicata come questa in cui servono risposte concrete e immediate”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca, Nicolò Scaglione e Gianluca Cannella del Csa-Cisal.
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