Il giudice per le indagini preliminari Fabio Pilato ha respinto il ricorso del proprietario dei locali dove è ospitata la palestra Virgin che restano così sotto sequestro. La difesa presenterà un nuovo ricorso al tribunale del Riesame.
Difficile che la decisione arrivi entro il 31 dicembre
Sarà difficile che come chiesto dalla società di fitness che la decisione arrivi entro il 31 dicembre. La Virgin aveva imposto un ultimatum: locali disponibili entro il 31 dicembre oppure risoluzione del contratto di affitto.
Il giudice Pilato nel provvedimento afferma che “l’eccessivo prolungarsi della fase delle indagini preliminari nella permanenza di un sequestro che comporta una sostanziale frustrazione dei diritti della difesa”.
Trascorsi 13 mesi
Sono trascorsi 13 mesi e, scrive il giudice, “una volta escluso il pericolo di crollo originariamente paventato (è per questo che scattò l’iniziale sequestro ndr) si ritiene che la eccessiva durata del sequestro realizzi una oggettiva sproporzione fra le reali esigenze di tutela preventiva e ripercussioni pratiche scaturenti dalla totale paralisi di un attività produttive (dipendenti, depauperamenti aziendali eccetera)”.
Secondo il gip la soluzione per far riprendere l’attività potrebbe passare “attraverso una limitazione numerica dell’afflusso di pubblico ovvero mediante la limitazione delle attività sportive contemporaneamente praticabili onde contenere lo sfruttamento dei servizi entro il limite del carico urbanistico preesistente”. La soluzione non va presa in sede giudiziaria. Nei prossimi giorni si saprà se è una strada percorribile.
La palestra Virgin non abbandona Palermo
Intanto la Virgin con una nota informa che non ha intenzione di abbandonare Palermo. “A seguito della notizia sulla presunta chiusura definitiva del club Virgin Active di Palermo, teniamo a smentire di avere espresso l’intenzione di chiudere il club prima di conoscere la decisione a seguito della nuova istanza di dissequestro dell’immobile di cui Virgin Active è affittuaria” si legge nella comunicazione ufficiale.
“Attendiamo quindi che la giustizia faccia il suo corso e siamo fiduciosi che questa situazione possa evolversi positivamente. Stiamo seguendo la vicenda con grande attenzione sperando di poter annunciare quanto prima la riapertura ai nostri 50 dipendenti e collaboratori, la cui situazione abbiamo particolarmente a cuore”.
“Auspichiamo inoltre – scrive ancora la società – di poter dare una risposta anche ai nostri clienti che aspettano notizie da mesi. I loro messaggi di solidarietà ci fanno sentire ancora più legati a questa città che ci ha accolto con grande entusiasmo dimostrandosi particolarmente ricettiva ad una filosofia che lega il fitness al benessere”.
“Ribadiamo che a tutt’oggi – conclude – non abbiamo nessuna conferma ufficiale di cosa accadrà nei prossimi mesi”.
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