Lo ha detto Alice Grassi, figlia dell’imprenditore Libero, nel corso della commemorazione in via Alfieri a Palermo nel luogo dove è stato ucciso il 29 agosto del 1919.
“Mio padre è stato un esempio – aggiunge Alice Grassi – Ma il suo esempio non è stato seguito altrimenti le denunce sarebbero molte di più. Le associazioni antiracket sono nate molto dopo la morte di mio padre. La consolazione che adesso gli imprenditori possono denunciare e non rischiano quanto accaduto a mio padre”.
“Riguardo alla vicenda dell’associazione Libero Futuro prima di esprimere un giudizio attenderei la conclusione delle indagini. Sono sicura dell’ottima fede di Enrico Colajanni su cui non c’è da dubitare. Lui ha intrapreso un percorso diverso e ritiene che imprenditori che sono stati collusi possano uscire con un percorso virtuoso dal fenomeno. Io spero per lui che sia così, e anche per tanti imprenditori che finalmente possano cambiare la loro vita”. Lo ha detto Alice Grassi nel corso della commemorazione commentando la cancellazione dell’associazione antiracket Libero Futuro dagli elenchi della prefettura di Palermo.
“La mafia attraverso il pizzo ha controllato il passato e adesso continua a controllare il futuro di questa città. Controlla l’economia di questa città che è malata. Occorre dire basta. In questa città nessuno pensa che le cose si possano ottenere perché tu vali. Questo è gravissimo. Ogni cosa passa per raccomandazioni e favori. In questa città non c’è il senso della comunità. Pochissima gente fa cose per la città in modo disinteressato. Ogni cosa si fa per un proprio tornaconto. Bisogna cambiare atteggiamento e cultura. Ogni cosa che facciamo è per il bene comune e dare futuro e speranza ai giovani. Mio figlio tra mezzora parte per Milano dove studia. Lui come tanti altri non avranno futuro in questa città. Questo mi rattrista. Questa città non dà futuro. Bisogna lavorare per questo. Impegnarsi per questo. Abbiamo potenzialità enormi nel nostro territorio che non sappiamo mettere a frutto”. Lo ha detto Alice Grassi nel corso della commemorazione del padre ucciso 27 anni fa dalla mafia.
“L’antiracket a Palermo continua ad essere efficace e efficiente. E’ un tassello di questo stato democratico che spero continui ad ottenere risultati. Il pizzo è un fenomeno che esiste in questa città. Noto dei cambiamenti lenti ma visibili. Palermo continua ad ospitare la mafia, ma non ne è soggiogata. Ho alcuni vicini mafiosi ma non mi sento soggiogato da Cosa Nostra. Serve ancora tempo per prendere consapevolezza per debellare il potere mafioso, ma credo che Palermo sia nella strada giusta”. Lo ha detto Davide Grassi figlio dell’imprenditore ucciso 27 anni fa da Cosa Nostra in via Alfieri in pieno centro a Palermo.