Mezzi guasti, personale ridotto all’osso da anni ed assunzioni a cui ancora il Comune deve dare ufficialmente il via libera. Ciò al netto dei problemi economico-finanziari dell’azienda e della solita distesa di rifiuti che sta occupando strade e marciapiedi in tutta la città. Questo è il quadro in casa Rap, alla vigilia dell’incontro concordato fra l’Amministrazione e i sindacati dei lavoratori. Appuntamento fissato per oggi alle 18.30 a Palazzo Palagonia e nel quale i vertici di Palazzo Comitini dovranno fornire risposte sui problemi manifestanti dai dipendenti e palesati dalla convocazione dello stato d’agitazione attualmente in corso. Fra questi, chiaramente, figurano il ‘piano assunzioni’ e la questione dei conti della società Partecipata di piazzetta Cairoli, che ha registrato una perdita di 3,6 milioni di euro nel primo semestre del 2023.
Palermo è piena di rifiuti
Una situazione all’ombra della quale la città è tornata ad essere invasa dalla spazzatura. Dal centro alla periferia, dalla costa Sud a quella Nord, i marciapiedi sono tornati ad essere tavola per una distesa infinita di sacchetti e rifiuti ingombranti. Le situazioni di criticità si registrano nelle aree di Bonagia, Marinella e Falsomiele, anche se altri quartieri denunciano difficoltà sui turni di raccolta. “Lagalla sui rifiuti peggio di Orlando”, ha commentato polemico il capogruppo del M5S Antonino Randazzo, segnalando i disagi vissuti negli ultimi giorno dal quartiere Oreto-Stazione e non solo.
Guasti ai mezzi e carenza di personale
Un problema dovuto all’atavica carenza di personale, che costringe quello attualmente in servizi a turni di straordinario che praticamente sono diventati la quotidianità, e di mezzi. Proprio negli ultimi giorni, ben trentasei camion utilizzati per il servizio di raccolta hanno avuto dei guasti, lasciando i dipendenti praticamente senza mezzi disponibili. Alcuni di questi sono stati riparati e rimessi in servizio, ma è chiaro che si tratta di mezzi pesanti vecchi e che andrebbero sostituiti. Nel frattempo, la Rap comunica che sono già in corso gli interventi per recuperare i turni saltati. Opere di pulizia straordinaria sono state eseguite nelle aree di via Flavio Gioia, via Perpignano e via Savonarola. Oggi pomeriggio, informa l’azienda, si interverrà fra le altre nella zona di via Eugenio l’Emiro e via Corradino di Svevia. E’ chiaro che però, per recuperare quanto rimasto in strada serviranno alcuni giorni.
Chiesto lo spostamento dei cassonetti dalle scuole
Un tema, quello dell’abbandono di rifiuti, ritornato di attualità in seguito alle immagini, girate in questi giorni, dei cumuli di spazzatura che assediavano gli istituti scolastici del capoluogo siciliano. “La cosa più triste è che i ragazzi nemmeno se ne accorgono. Li abbiamo resi assuefatti allo schifo“, ha commentato ieri l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi. Concorde anche il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico. “Non è decoroso e rispettoso nei confronti dei bambini. Le scuole sono dei siti sensibili e vanno fortemente rispettati“. Qualcuno ha proposto la rimozione dai cassonetti dalle aree di pertinenza delle scuole, come il presidente della V Circoscrizione Andrea Aiello. “Gli istituti devono essere luoghi di culturale ed inclusione. Un punto in cui i nostri figli possano crescere. Non si può accettare uno scempio simile, con addirittura otto cassonetti lasciati davanti agli istituti“.
Oggi l’incontro fra Comune e sindacati
In attesa di capire se verrà valutata una modifica al regolamento da cui dipende il posizionamento dei cassonetti in città, i sindacati di Rap e il Comune di Palermo avranno ben altro di cui discuterà. E’ infatti atteso nel tardo pomeriggio di oggi un incontro sullo stato d’agitazione convocato dai dipendenti della società Partecipata di piazzetta Cairoli. Fra gli argomenti di maggiore preoccupazione per i lavoratori, quelli relativi alla mancata approvazione del bilancio 2022, alle perdite strutturali nel primo semestre 2023 per 3,6 milioni di euro, ai crediti che Rap verso il Comune per un totale di 35 milioni di euro, nonchè alle problematiche legate all’impianto di Bellolampo e alla mancata approvazione del piano industriale 23-25.
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