Palermo e l’abbandono di rifiuti: una ‘love story‘ che ad oggi prospera e si manifesta in diversi quartieri della città. Zen, Sperone, Borgovecchio: questi sono solo tre dei tanti esempi che si potrebbero portare in tal senso. Intanto, il dibattito politico infuria relativamente alle modalità di risoluzione di un’emergenza trasformatasi da tempo in una sorta di anomala normalità. Sono tanti i candidati che dicono di guardare alla spazzatura come una risorsa, ma ad oggi rappresenta un problema. Nonostante gli sforzi operativi di Rap, che mette in campo decine di interventi straordinari, la situazione rimane difficile in diversi quartieri popolari, in particolare sul fronte degli ingombranti.
Il caso alla Stazione Centrale
Ultimo caso, ma solo in ordine cronologico, è quello che ha riguardato via Tommaso Fazello, piccola arteria viaria nei pressi della Stazione Centrale di Palermo, posta davanti all’ingresso dei pullman. Qui, residenti e commercianti hanno segnalato una folta catasta di rifiuti, immortalata perfino dalle telecamere a circuito chiuso. Una situazione per la quale chiedono un immediato intervento alle autorità competenti. E’ chiaro però che il singolo cumulo di spazzatura non spiega quella che si è trasformata da emergenza a normalità. I problemi partono dalla testa, in particolare dalle criticità a cui sta andando incontro l’impianto di Bellolampo. La sesta vasca è da tempo satura e il primo lotto della settima non sarà pronto prima di luglio.
Ed è proprio in tal senso che l’azienda Rap aveva chiesto un aiuto al Comune di Palermo. Fase propedeutica agli interventi però riguarderà la risoluzione del contenzioso fra l’Amministrazione e la Curatela ex Amia, sul quale l’azienda di piazzetta Cairoli attende un’ordinanza di Protezione Civile da parte dell’Amministrazione Comunale. Da questo punto di vista, dalla Partecipata filtra un timido ottimismo, sperando che un’attesa andata avanti oltre tre mesi, come dichiarato dall’Amministratore Unico Girolamo Caruso, possa avere una fine. L’azienda ha però posto come termine ultimo quello di venerdì 3 giugno. In caso di mancanza di notizie, lo stesso Girolamo Caruso non ha escluso il ricorso a rimedi estremi. Un via libera, quello atteso da Rap, che permetterebbe di muovere le procedure burocratiche relative alla IV vasca e alla III-bis, all’interno delle quali l’azienda conta di abbancare circa 350.000 metri cubi di spazzatura.
La questione del contenzioso con la Curatela ex Amia
Uno stop ai lavori del quale si parlava già fra fine aprile ed inizio maggio. Ipotesi scongiurata con l’ordinanza sindacale numero 52 del 2 maggio 2022, che autorizzava la partecipata di piazzetta Cairoli a sversare all’interno della terza vasca bis. Un documento, quello messo in campo dall’Amministrazione, che mirava al “ricorso a speciali forme di gestione dei rifiuti presso il Polo Impiantistico di Bellolampo”. Un provvedimento con una validità prevista di sei mesi. Ciò in attesa che i lavori sul primo lotto della settima vasca, nonché sulla copertura della quarta, vadano verso la conclusione. Interventi che permetterebbero di dare respiro ad un impianto cittadino attualmente saturo.
Nell’atto sottoscritto dal sindaco Orlando, l’Amministrazione aveva autorizzato lo sversamento di una volumetria di rifiuti fino a 98.000 metri cubi. Un “progetto già autorizzato – scrive l’Amministrazione nell’ordinanza – nelle more della definizione della formalizzazione della transazione con la Curatela fallimentare di ex-Amia, con susseguente passagggio della titolarità delle aree. Tutto ciò consentirebbe un graduale passaggio dalle condizioni emergenziali attuali a quelle di normalità”. Passaggio con la Curatela ad oggi non avvenuto e che quindi blocca Rap nei suoi piani di risoluzione dell’emergenza.
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