Palermo ricorda il giudice Cesare Terranova, ucciso col maresciallo Lenin Mancuso il 25 settembre del 1979, ed il giudice Antonio Saetta, trucidato col figlio Stefano lo stesso giorno nove anni più tardi.

Renato Schifani, presidente della Regione sottolinea: “Oggi ricordiamo il sacrificio di tre uomini dello Stato, morti per aver voluto combattere la prevaricazione mafiosa. Il giudice Cesare Terranova, ucciso con il maresciallo Lenin Mancuso il 25 settembre 1979, sarà ricordato per sempre per il rigore morale e la dedizione alla professione ma, soprattutto, per avere impresso una svolta decisiva nella lotta a cosa nostra. Fu lui a comprendere, per primo, la trasformazione di una mafia che da rurale stava diventando imprenditoriale, allungando i tentacoli sul settore produttivo e sulla pubblica amministrazione”.

Ed inoltre: “Nove anni più tardi, la stessa sorte è toccata al giudice Antonino Saetta, trucidato insieme al figlio Stefano, lungo la statale 640 che unisce Agrigento a Caltanissetta. Un altro esempio di magistrato integerrimo e incorruttibile, che con le sue sentenze aveva mostrato di non temere l’arroganza mafiosa. Oggi celebriamo, quindi, la memoria di tre servitori dello Stato, che con la loro vita hanno testimoniato la propria fede nella giustizia e nei valori espressi dalla nostra Costituzione”.

Tamajo “I primi a capire che mafia si stava trasformando”

“Esprimo il mio cordoglio ai familiari del giudice Terranova e il maresciallo Lenin Mancuso per il quarantaquattresimo anniversario della loro brutale uccisione per mano mafiosa. In particolar modo, un caloroso abbraccio va all’amico Carmine Mancuso, il figlio di Lenin, poliziotto e politico da sempre in prima linea contro la mafia; sia come uomo che come presidente ‘dell’Associazione per onorare la memoria dei caduti nella lotta contro la mafia’. Terranova – sottolinea l’esponente del governo regionale – è stato uno dei primi a capire che la mafia stava subendo una trasformazione, verso quella imprenditoria che ha distrutto la bellezza urbanistica di Palermo, accaparrandosi appalti e privilegi. Il giudice già allora evidenziava il bisogno di leggi adeguate, polizia efficiente e giudici sereni”. Afferma l’assessore Tamajo che ha partecipato ieri sera allo spettacolo “Belve di Stato”, che si è tenuto al Teatro Jolly di Palermo, in onore di Cesare Terranova, di Lenin Mancuso.