Palermo a 44 anni dal duplice assassinio ricorda il giudice Cesare Terranova e il maresciallo Lenin Mancuso, uccisi in un agguato mafioso. La cerimonia si è svolta all’incrocio tra via Rutelli e via De Amicis , nel luogo dell’eccidio.

Alla commemorazione hanno preso parte tra gli altri la nipote del giudice Gerardina Piazza e il figlio del maresciallo Carmine Mancuso, il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, Lia Sava procuratore generale presso la corte d’appello di Palermo, Matteo Frasca presidente della Corte d’Appello, il sindaco Roberto Lagalla, il senatore Raoul Russo e il presidente della commissione antimafia dell’Ars Antonello Cracolici.

Subito dopo nel teatro della vicina scuola Piazza – Giovanni XXIII si svolgerà un incontro tra i familiari delle vittime di mafia con gli studenti e i docenti.

Nel corso dell’incontro il regista Pasquale Scimeca presenterà,  il trailer del film “Il giudice T. sulla vita del giudice Terranova e del maresciallo Mancuso. Saranno presenti i nipoti del giudice Terranova, i figli del maresciallo Mancuso, i figli del giudice Pietro Scaglione e del giudice Gaetano Costa, le sorelle di Ninni Cassarà e Lillo Zucchetto, la madre di Claudio Domino, il bambino assassinato dalla mafia, il giudice Leonardo Agueci.

La storia

Cesare Terranova e Lenin Mancuso vennero uccisi a Palermo il 25 settembre del 1979. Terranova, giudice istruttore dei processi contro la mafia celebrati a Bari e a Catanzaro negli anni 60, era appena rientrato in Magistratura dopo due mandati al Parlamento nazionale, come indipendente del Partito Comunista Italiano. Il giudice aveva continuato a indagare sulle cosche corleonesi anche da deputato: il suo nome figura tra i relatori della relazione di minoranza della Commissione parlamentare antimafia del 1976. In quel documento veniva descritti i legami tra mafia e politica, le relazioni pericolose con le agenzie di intelligence straniere (lo sbarco in Sicilia degli Alleati nel 1943) e il sistema economico colluso con le cosche criminali. Su quella relazione appose la firma anche Pio La Torre, ucciso dalla mafia nel 1982.

Lenin Mancuso, maresciallo della Polizia di Stato , era il più stretto collaboratore di Terranova. I primi casi di cui si occupa Mancuso, prima di approdare alla scorta del giudice Terranova, furono quelli relativi alla Banda Giuliano e alla strage di Ciaculli del 1963. Profondo conoscitore delle dinamiche mafiose, con Terranova stabilì uno strettissimo legame umano e professionale.

 

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