Il giornalista Mauro De Mauro, sequestrato e ucciso da un commando mafioso nel 1970 a Palermo, è stato ricordato questa mattina in viale delle Magnolie con una manifestazione organizzata dal Gruppo siciliano dell’Unione nazionale cronisti italiani (Gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa). Erano presenti i familiari di De Mauro. Sono intervenuti il sindaco Leoluca Orlando, che a nome dell’Amministrazione comunale ha deposto una corona di fiori sulla lapide che ricorda l’assassinio, il presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti, Giulio Francese, il segretario regionale dell’Assostampa, Roberto Ginex, ed il Commissario dell’Unci, Claudio Silvestri.
Per il Consiglio direttivo del Gruppo siciliano dell’Unci erano presenti Leone Zingales, Giuseppe Lo Bianco, Daniele Ditta, Sandra Figliuolo, Filippo Romeo e Gioia Sgarlata.
De Mauro, cronista de L’Ora, era nato a Foggia nel 1921. Furono diverse, all’epoca, le piste battute da polizia e carabinieri per risalire al contesto in cui maturò il sequestro. Tra le principali seguite dagli inquirenti spiccava quella relativa a notizie esclusive sulla morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, che il cronista aveva acquisito dopo un lungo lavoro di ricerca e che si accingeva a raccontare sulle colonne del quotidiano del pomeriggio. Venne tenuta in considerazione anche la pista cosiddetta del “golpe Borghese”.
De Mauro, la sera in cui fu rapito aveva appena posteggiato la sua auto, una Bmw, accanto al portone d’ingresso del palazzo in cui abitava, in viale delle Magnolie. I sicari di mafia gli tesero una trappola. Da quel momento De Mauro scomparve nel nulla. Poche ore dopo la denuncia di scomparsa la sua auto fu ritrovata in via Pietro D’Asaro nella zona di via Dante, sempre a Palermo. Secondo alcuni collaboratori di giustizia i resti del giornalista rimasero sepolti per diversi anni sotto un ponte del fiume Oreto e successivamente rimossi e bruciati su ordine dei capimafia.
In viale delle Magnolie soltanto dal 2015 si svolge una cerimonia per ricordare De Mauro nel giorno della scomparsa. La targa marmorea, infatti, è stata collocata dal Comune il 16 settembre 2015 su proposta dell’Unione cronisti della Sicilia mentre dal 14 maggio del 2013 un albero dedicato a Mauro De Mauro si trova nel Giardino della memoria di Ciaculli, il sito confiscato alla mafia e gestito dal Gruppo cronisti siciliani dell’Unci e dall’Associazione nazionale magistrati.
In viale delle Magnolie è stato esposto il gonfalone del Comune di Palermo.
Alla fine della cerimonia è stato tributato un applauso per ricordare De Mauro e, come ha rilevato Leone Zingales, «tutte le vittime cadute per mano mafiosa».
Il decano dei cronisti, Franco Nicastro, è intervenuto sottolineando le capacità professionali di De Mauro autore di tante inchieste sulle cosche mafiose pubblicate sul quotidiano del pomeriggio L’Ora.
Infine Franca De Mauro, figlia del cronista ucciso da Cosa nostra, ha voluto “ringraziare i cronisti per l’impegno profuso sulla strada della legalità. Mi fa piacere che la figura di papà venga celebrata dai colleghi con questa cerimonia. Per non dimenticare”.
All’evento di stamane erano presenti anche il prefetto Giuseppe Forlani, il questore Renato Cortese, il comandante del Gruppo Palermo dell’Arma dei carabinieri, tenente colonnello Angelo Pitocco, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale Antonio Quintavalle Cecere, il comandante della polizia municipale, Vincenzo Messina, ufficiali dell’Esercito e funzionari della Prefettura, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Agatino Carrolo, le ispettrici del Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa del XII Centro di Mobilitazione della Sicilia e del Comitato di Palermo, Salvatrice Lacagnina e Elena Muscaglione.
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