Un Pit bull marrò trovato due giorni addietro innanzi al cancello del rifugio dell’associazione ADA, a Palermo. Il cane, si rivela subito molto vivace. Forse stressato dalla pioggia che lo ha inzuppato nel corso della notte, inizia a prendere a morsi la catena che lo blocca, ferendosi. Nei luoghi interviene così il furgone del canile municipale che preleva il cane in attesa di una soluzione.
Le cose, però, sono destinate a complicarsi. Il canile, infatti, è saturo di cani ed in particolare di Pit bull. Alcuni si riesce a darli in adozione, ovviamente a seguito dei dovuti accertamenti; in molti, però, dovrebbero subire un processo di rieducazione che però non è ancora previsto. In sintesi le gabbie si riempiono di singoli cani, ossia di Pit bull che non tollerano la presenza di consimili.
Il Pit bull marrò, entrato in canile, si dimostra molto pericoloso. Cerca di aggredire le persone e la gabbia liberata da un secondo Pit bull in attesa di adozione e nel frattempo finito in pensione a spese dei volontari, non è idonea a contenere il nuovo esuberante ospite. Per lui si è costretti a liberare un nuovo box, più adatto, che conteneva a sua volta un terzo Pit bull. Neanche lui può andare nella gabbia che si pensava inizialmente destinata al Pit bull marrò, e per questo finisce legato ad un albero.
I volontari di ADA non perdono le speranze ed il rompicapo, al limite del mal di testa, viene risolto portando anche questo secondo cane in pensione. Il pit bull bianco e nero finisce così in un’area privata a spese dei volontari di ADA che fanno ora appello alla città. La collocazione esterna, infatti, costa, ed anche parecchio, ma se non si procede in tal maniera non vi è soluzione al caso.
Un problema, quello della gestione dei Pit bull, che richiederebbe una gestione particolare non essendo affrontabile così come in genere avviene per tutti gli altri cani. In città, sostengono i volontari, se ne trovano parecchi e quasi sempre la loro gestione è molto complicata. Per questa volta, a spese dei volontari che affermano di essersi “dissanguati”, tutti i Pit bull hanno trovato sistemazione. Per uno che è entrato, però, due sono dovuti andare via. Un gioco, estenuante, delle tre gabbie.
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