Lo spirito e le idee dell’innovazione – digitale e non solo – e della solidarietà professionale, nel nome della lista 15.0 IngegnerInsieme per #Margiottapresidente, che lancia la sfida per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo. La lista di quindici nomi, tanti quanti i seggi a disposizione, è stata definita e presentata ufficialmente, è alternativa e fortemente antagonista al gruppo dirigente in carica, ed è capitanata da Giovanni Margiotta.
Chi è il candidato
Margiotta è un professionista laureato in Ingegneria civile idraulica, già amministratore di società pubbliche e private e componente di vari organismi e commissioni, e con una lunga esperienza in campo ordinistico e delle associazioni professionali: già consigliere dell’ordine dal 2005 e presidente dal 2011 al 2017, dal 2008 al 2017 è stato anche consigliere della consulta regionale degli ordini degli ingegneri della Sicilia. Completano la griglia dei candidati gli ingegneri Antonio Barcellona, Alessandro Busacca, Vincenzo Cannatella, Marco Ciralli, Antonio Covais, Giovanni M. La Terra, Rosita La Spina, Angelo Leonarda, Cesare Mazzuca, Sergio Rappa, Maria Realmuto, Antonio Romano, Donatella Termini e, per la corsa al seggio “sezione B” riservato a uno iunior con laurea triennale, Fabio Bellavia.
Il programma
Una battaglia, quella per il rinnovo del consiglio dell’ordine palermitano, che si svolgerà in modalità telematica sulla nuova piattaforma di voto on line appena collaudata e varata in seguito all’emergenza Covid-19, verosimilmente intorno alla metà del mese prossimo, e che si annuncia rovente fin dalle prime battute: sul tappeto programmatico dei quindici candidati, su tutto spicca l’impegno “per fare dell’Ordine – si legge nel programma – lo studio di tutti, non solo a parole e metaforicamente, ma in senso stretto e letterale: il luogo, inclusivo e propositivo, dove affrontare e risolvere i problemi che riguardano la nostra professione, sia essa svolta in forma libera, dipendente o di docenza”. A questo scopo, oltre all’istituzione di uno sportello permanente della cassa previdenziale Inarcassa e di sedi distaccate e delegati locali del consiglio, si punta all’organizzazione di spazi attrezzati condivisi, con postazioni di lavoro (co-working) e sale riunioni a disposizione di tutti i colleghi. Obiettivo, “sfatare il mito che ci etichetta come degli irrecuperabili individualisti, affrontando le emergenze più importanti e in primo luogo la crisi di mercato, la concorrenza sleale, la crescente complessità del corpus normativo in continua e inesorabile evoluzione”.
Trasparenza e pari opportunità negli incarichi pubblici
Indispensabile un quadro di corretta e trasparente dialettica con la Pubblica Amministrazione, mantenendo distinti i ruoli per evitare situazioni di ingessamento del confronto. Al centro pure il ruolo sovente frustrato dei professionisti più giovani, costretti spesso a condizioni capestro per collaborare negli studi più o meno prestigiosi, e senza essere autorizzati autonomamente a partecipare a bandi e gare pubblici: “L’Ordine – si legge ancora nel programma – dovrà favorire la costituzione di Raggruppamenti Temporanei di Professionisti onde consentire ai giovani di partecipare attivamente alle gare nel settore del lavori pubblici”.
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