Come se nulla fosse successo. Nonostante l’intervento di polizia dello scorso settembre, il mercato degli uccellatori di Ballarò non ha mai smesso di funzionare. Questo, affermano i volontari del CABS, sin dalla domenica successiva all’intervento dello forze dell’ordine.
I volontari esperti di antibracconaggio, infatti, non hanno mai smesso di monitorare il mercato tornando a denunciare direttamente al Prefetto di Palermo la grave situazione di illegalità che insiste nei luoghi. Quello che si chiede, infatti, è un presidio della piazza evitando, così, che la domenica mattina vengano montate le bancarelle con centinaia di uccelli appartenenti alla fauna selvatica.
Un intervento deciso era stato altresì chiesto la scorsa estate con una mozione approvata dal Consiglio Comunale di Palermo. Da allora, però, vi è stato un solo intervento di polizia.
Il mercato degli uccellatori di Ballarò, è il più grande mercato di fauna selvatica illegalmente venduta che c’è in Italia. Se nelle altre città, si può ormai parlare di casi sporadici se non addirittura quasi estinti, come nel caso di Messina, a Palermo le cose vanno in maniera diversa. Questo nonostante la Commissione Europea ha aperto la pratica EU Pilot, una sorta di preavviso alla vera e propria procedura d’infrazione per la mancata repressione del bracconaggio. Una precisa Direttiva UE, approvata nell’ormai lontato 1979, vieta espressamente situazioni come quella di Ballrò. Era stato proprio il CABS ad inviare alla Commisione una dettagliata relazione sul mercato palermitano degli uccellatori. Dall’inizio dell’anno, però, vi sono stati solo due interventi repressivi.
Cardellini, finguelli, merli ma anche rettili rari come l’endemica Emys trinacris (tartaruga d’acqua che in tutto il mondo vive solo in Sicilia) vengono impunemente venduti ogni domenica mattina direttamente in pubblica via. Esposti, riporta il CABS, come mazzi di carciofi.
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