Le periferie di Palermo sono una giungla. Strade piene di erbacce. Verde urbano infestante che, in alcuni casi, arriva al livello di uomo di media altezza. Un’emergenza in piena regola, soprattutto con il sopraggiungere della stagione estiva. Nella giornata di venerdì 14 giugno, i lavoratori della Reset hanno dichiarato fallito il tentativo di conciliazione in Prefettura ed hanno rinnovato lo stato d’agitazione. Dal Comune, per tutta risposta, sarebbe pronto un fondo da 700.000 euro inserito in una variazione di bilancio da votare in Consiglio Comunale. Risorse da destinare proprio ai diserbi. Ma mentre il dottore studia, il paziente rischia di andarsene.

Erbacce a Palermo, consigliere si incatena per protesta

L’ultimo piano di pulizia straordinario condotto da Palazzo delle Aquile risale all’inizio dello scorso autunno. Fu l’allora assessore al Verde Andrea Mineo a coordinare le operazioni. Da allora in avanti non si è mosso nulla. Proprio venerdì 14 giugno, il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico lanciò l’allarme sul tema dei diserbi, anche e soprattutto in vista del 400° Festino in programma a metà luglio. In periferia c’è infatti preoccupazione. Alcune strade sono praticamente impraticabili. I cittadini, in alcuni casi, devono scendere dal marciapiede, rischiando di essere investiti. Fatto che si aggrava sopratutto nelle ore notturne e in presenza delle solite (purtroppo) discariche di rifiuti a cielo aperto.

Qualcuno però ha deciso di dire basta e di ricorrere a roboanti forme di protesta. E’ il caso di Giuseppe Guaresi, consigliere della II Circoscrizione. L’esponente di Fratelli d’Italia, questa mattina, ha deciso di incatenarsi durante l’ultima assemblea dell’organo politico, manifestando così il suo dissenso verso l’abbandono vissuto dalle periferie. “Oggi mi sono incatenato in Consiglio per dare voce ai cittadini che rappresento – ha sottolineato Guaresi -. Da mesi chiedo il diserbo delle aree di Acqua dei Corsari, via Messina Marine e delle vie limitrofe. I cittadini sono costretti a camminare sulla sede stradale, rischiando la vita come è successo recentemente a un disabile. Non smetterò di lottare e mi incatenerò per ogni Consiglio finché non verranno accolte le mie mozioni e note. Questo gesto è per la sicurezza e il rispetto dei cittadini che meritano un ambiente sicuro e vivibile”.

Stato di agitazione in casa Reset

Di tempo però potrebbe passarne parecchio. Da Reset infatti, le organizzazioni sindacali hanno notificato al Comune il rinnovo dello stato d’agitazione. Fra i principali punti sollevati dalle sigle dei lavoratori c’è la mancanza di pianificazione. “Le organizzazioni sindacali ormai da troppo tempo rivendicano il ripristino delle normali condizioni contrattuali e reddituali, dei profili full time del personale, lo sblocco della parte economica degli scatti di anzianità pregressi, la riorganizzazione aziendale e la stipula di un contratto di servizio su base almeno triennale – scrivono i sindacati di Reset in una nota -. Mentre continua a non esistere un piano industriale per la Multiservizi di Palermo e con la stagione turistica già avviata, la città e le spiagge sono all’abbandono e non è ancora partito il diserbo. In un città del Sud torrida il servizio di diserbo non può essere “abbozzato” per luglio con estremo ritardo le alte temperature potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei cittadini e degli stessi lavoratori che operano”.

Intanto, l’Amministrazione Comunale prova a fare quello che può. E’ proprio di venerdì infatti la notizia che sarebbe stato destinato un fondo da 700.000 euro in una variazione di bilancio al momento all’ordine del giorno in Consiglio Comunale. Fondi che saranno destinati a Reset, la quale potrebbe ricevere questo compito anche nel prossimo contratto di servizio insieme ad altri asset. Altri 200.000 euro dovrebbe essere direzionati per le operazioni di potatura degli alberi, seguendo quanto previsto in sede di approvazione dei fondi dell’avanzo vincolato andata in scena ad ottobre.

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