Palermo è pronta a candidarsi come sede dell’Autorità Europea Anti riciclaggio. L’idea è della consigliera comunale del Pd Milena Gentile che presenterà, alla prima occasione utile, la sua proposta
“E’ giunta l’ora che Palermo ricopra il ruolo internazionale che merita. Sopra ogni altra città italiana – dice Gentile – ha la valenza simbolica, la storia e le competenze per reclamare il diritto di essere riconosciuta Capitale dell’Antiriciclaggio e contribuisca ad avvicinare le istituzioni europee al Mediterraneo. Soprattutto rispetto alla scelta della sede di un’Autority che eredita metodo e legislazione derivati dall’esperienza di un grande palermitano, Giovanni Falcone. Grazie alla sua capacità visionaria, il mondo ha compreso come solo una cooperazione internazionale avrebbe potuto infliggere pesanti sconfitte alle mafie. Non a caso Palermo è stata prescelta come sede simbolica per la firma della Convenzione ONU, cosiddetta di Palermo, contro la criminalità organizzata transnazionale e a ottobre 2020 l’Untoc (United Nations Convention against Transnational Organized Crime) ha approvato la ‘Risoluzione Falcone’ presentata dall’Italia, che potenzia con strumenti innovativi il contrasto alla dimensione economica della criminalità”.
Palermo deve rivendicare la sua storia, secondo Gentile, e non soltanto Falcone ma il lungo elenco di persone ch si sono impegnate nella lotta “Non possiamo dimenticare che la nostra città ha dato i natali a Pio La Torre, caduto per mano mafiosa per essere stato promotore, con indomita determinazione, della legge più invisa alla mafia, la “Rognoni-La Torre”, che introdusse per la prima volta nel codice penale la previsione del reato di “associazione di tipo mafioso” (art. 416 bis) e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili ai capitali illeciti. Se oggi possiamo dire che l’Italia ha la legislazione antimafia più progredita al mondo, lo dobbiamo a quella proposta di legge, alla cui formulazione tecnica collaborarono anche due giovani magistrati della Procura di Palermo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.
Ma l’Autority avrebbe anche effetti sulla ripartenza “Inoltre, non si può ignorare il rilancio economico che avrebbe la Sicilia dall’essere prescelta come sede di un’autorità internazionale. Auspico che il Governo nazionale dia un segnale chiaro rispetto alla necessità di riequilibrare la distribuzione tra Nord e Sud dei centri di eccellenza e delle sedi di Istituzioni prestigiose, specie di rilevanza europea, in quanto premessa necessaria e imprescindibile per il rilancio anche delle città del Sud come hub internazionali”.
Da qui l’appello a tutte le associazioni a sostenere questa idea “Pertanto, invito il Centro Studi Pio La Torre, la Fondazione Rita e Paolo Borsellino la Fondazione Giovanni Falcone e tutte le associazioni che fanno della lotta alle mafie la loro missione a sostenere questo mio appello perché il Governo nazionale e l’Europa facciano la scelta giusta”.
L’iniziativa nasce in seno ai circoli territoriali del PD, in modo particolare tra gli attivisti del Circolo Pd Centro Storico “Palermo, con il suo impegno forte per la legalità, nella lotta alla criminalità e al riciclaggio di denaro sporco, è la candidata naturale ad essere la sede dell’Autorità europea per l’antiriciclaggio – sostiene Tiziana Calabrese, Segretaria del Circolo PD della I Circoscrizione – in nome di tutti gli eroi siciliani che a Palermo hanno sacrificato la propria vita nella lotta ai capitali mafiosi e nell’inseguire il danaro per stanare i clan che riciclano dappertutto, in Italia e all’estero. La Sicilia merita un risarcimento, se non altro per i parenti delle vittime stesse. La storia delle banche in Sicilia, per chi la conosce un poco, racconta della predazione che il popolo siciliano ha subito dalla gestione della finanza pubblica e privata. A Palermo l’iniziativa, oltre che per motivazioni di prestigio, di attrazione di talenti, investimenti, competenze e di benefici in termini di posti di lavoro, si arricchisce anche di un altissimo valore simbolico”.