Si lavora per portare in Italia gli Europei di calcio del 2032. La città di Palermo potrebbe ospitare alcune partite della massima rassegna continentale per rappresentative nazionali.
L’Italia torna a sognare l’organizzazione di un grande evento calcistico per nazionali e nel mirino c’è l’Europeo del 2032. Milano si è candidata tra le città dopo che la Figic ha manifestato l’intenzione di portare la rassegna nel nostro Paese. Nel progetto rientra anche Palermo con lo stadio Renzo Barbera.
Arrivano segnali positivi dal capoluogo siciliano: ieri si è riunita la giunta guidata dal sindaco Roberto Lagalla che ha accolto la proposta della Federazione Italiana Gioco Calcio di ospitare nell’impianto comunale di viale del Fante alcuni match dell’Europeo 2032. Raimondo Liotta sarà referente per rappresentare il Comune in questo iter.
Sono in tutto dieci le città italiane candidate a ospitare l’eventuale Europeo: oltre Palermo e Milano, ci sono Roma, Napoli, Bari, Cagliari, Genova, Bologna, Firenze e Torino. Sono le stesse città di Italia 90 ad esclusione, di Udine e Verona visto che in quell’occasione, quella delle Notti Magiche di Totò Schillaci e degli Azzurri di Azelio Vicini, le sedi furono 12.
Euro 2032 si svolgerà tra giugno e luglio, a 42 anni di distanza dai mondiali italiani, e vedrà la partecipazione di 24 nazionali.
La procedura, coordinata dalla Figc, per la candidatura prevede che entro il 17 ottobre 2022 (domani) dovrà essere inviato un dossier preliminare riguardante aspetti operativi, infrastrutturali ed economici.
Se questo venisse accolto, entro il 13 marzo 2023 dovrà essere presentato il dossier. L’assegnazione definitiva di Uefa Euro 2032 è attesa per settembre 2023.
Sono tre al momento le dichiarazioni di interesse ad ospitare il torneo ma una di questa è ritenuta non idonea. Oltre all’Italia si sono fatte avanti la Turchia e la Russia. Su quest’ultima nazione, però, pendono diversi veti per l’invasione dell’Ucraina. Ad oggi sarebbe un duello a due tra Italia e Turchia.
Laddove l’Italia dovesse farcela, alcune partite saranno ospitate a Palermo in un Renzo Barbera che per Euro 2032 avrebbe già compiuto 100 anni. L’impianto di viale del Fante venne inaugurato il 24 gennaio del 1932. Si spera che in questo lasso di tempo, la struttura possa essere rinnovata ed ammodernata. I segni del tempo sono inevitabili e lo stadio (benché bellissimo) li mostra tutti.
Mancano 10 anni (poco meno) ad Euro 2032 e ci si chiede come Palermo possa arrivare a questo prestigioso appuntamento. Ammesso che l’Italia vinca la corsa verso l’organizzazione che porterebbe nel nostro Paese in esclusiva un campionato calcistico internazionale dopo i Mondiali del 90.
Le domande sono molteplici e sono lecite vista la situazione attuale in cui versa lo sport e l’impiantistica in città. Non esiste solo il calcio, ospitato dal Barbera che qualche acciacco del tempo lo ha mostrato anche di recente.
Le società sportive sono costrette a rinunciare alla partecipazione ai vari campionati o anche a rinunciare – a causa dell’impiantistica sportiva – ad organizzare manifestazioni di respiro internazionale. Non solo ora ma da diversi anni.
Ed in questa ottica fa sensazione nel mondo dello sport palermitano la decisione del Telimar di rinunciare ad organizzare un girone della Len Euro Cup, la seconda competizione continentale della pallanuoto. Immaginiamo, per un attimo, che Palermo debba rinunciare ad ospitare una partita della Uefa Europa League (la Len Euro Cup sarebbe il corrispettivo della competizione calcistica) perché la non idoneità del campo. Cosa sarebbe successo?
Corretto avere una visione del futuro anche a lungo raggio, ma c’è il presente da salvaguardare. E l’attualità dice che il Telimar, non avendo rassicurazioni dal Comune di Palermo sull’agibilità dell’impianto. Il virus della Legionella già più volte ha causato la chiusura della piscina comunale, non è ancora stato debellato ed il comune allarga le braccia, non è in grado di avere tempi certi. ‘altronde per due volte lo stesso batterio è stato trovato anche a Villa Niscemi sede di rappresentanza dello stesso comune di Palermo e non lo si riesce a debellare.
L’assessore comunale allo Sport Sabrina Figuccia allarga le braccia. “Sono molto dispiaciuta della rinuncia dell’organizzazione, da parte del Telimar, della tappa della Coppa Len Euro Cup e sono vicina ai nostri atleti impegnati in queste ore in sfide altrettanto prestigiose”.
L’assessore prosegue parlando della situazione attuale dell’impianto di viale del Fante: “Malgrado l’impegno messo in campo da questa amministrazione, il dilagare del virus della legionella, non ci ha consentito di dare tempi certi, rispetto ad un impianto come quello della nostra piscina comunale che sconta anni di incuria. Stiamo lavorando con grande intensità per ridare dignità ai nostri atleti ai quali va grande sostegno e l’impegno concreto nella risoluzione di problematiche da troppo tempo ignorate. I risultati dei prelievi, fatti subito dopo la sanificazione, saranno disponibili già dalla prossima settimana”.
Rimane però duro da digerire che l’amministrazione della quinta città d’Italia allarghi le braccia e rinunci ad ospitare una kermesse internazionale.
A Kranjska Gora, in Slovenia, Il club dell’Addaura si è qualificata per la seconda fase a gironi della Len Euro Cup ma dovrà giocare in trasferta. Intanto, il massimo campionato nazionale di pallanuoto maschile inizierà la settimana prossima, il 22 ottobre. Il Telimar sarà impegnato in trasferta, poi stop al campionato per la seconda fase della Coppa Europea, e – da calendario – ospiterà il 2 novembre la sfida con l’Ortigia valida per la seconda giornata di campionato. La speranza è che per quella data si sia trovata una soluzione. Diversamente il Telimar dovrebbe trovare un’altra piscina per ospitare la partita.
Giusto ricordare come il Telimar nella scorsa stagione (2021-2022), ospitò un raggruppamento della Len Euro Cup. Ma la ospitò a porte chiuse: inagibilità della tribuna e regole di contenimento al Covid (che negli altri Paesi europei erano meno restrittive e che pian piano vennero allargate) le partite del secondo turno. La squadra palermitana incassò una figura non troppo edificante a livello internazionale e giocò senza pubblico la gran parte del resto della stagione. Solo per la finale di andata del trofeo (il Telimar ospitò gli spagnoli del Sabadell) la piscina di viale del Fante tornò ad ospitare il pubblico con tanto di presenza istituzionale dell’allora sindaco Leoluca Orlando.
Ma non è soltanto una questione di impiantistica. A Palermo lo sport muore quotidianamente nell’assordente silenzio. Ci si accorge solo per alcuni episodi clamorosi che le cose non vanno per il meglio, ma nel frattempo, tante piccole realtà non riescono a sopravvivere.
Poche settimane fa il Caffè Trinca Palermo che avrebbe dovuto disputare il campionato nazionale di serie B1 femminile di pallavolo ha issato bandiera bianca dopo che diversi sponsor – a causa della crisi – si sono tirati indietro. Il club rosanero ha quindi rinunciato a disputare il terzo campionato nazionale per importanza. Un traguardo che era stato festeggiato sul campo nell’aprile scorso. La città di Palermo non ha una squadra in serie B1 femminile da quasi 20 anni. L’ultima fu la Pallavolo Palermo che, scesa dalla A1, rinunciò alla A2 e ripartì – disastrosamente – dalla B1 per poi scomparire.
Anche i Lupi Partinico in B maschile (quarta serie nazionale) hanno dovuto rinunciare al campionato poco prima della partenza.
Ma è una moria quotidiana di grandi e piccole società anche in altre discipline, fece scalpore la rinuncia nella stagione 2019-2020 del Verga Palermo di basket femminile alla serie A1 e la ripartenza dalla serie C. E gli esempi potrebbero continuare anche con sport meno conosciuti quali il tennis tavolo che vide la Falcon Palermo nella stagione 2014-2015 sfiorare lo scudetto e perderlo per un soffio in casa (col Cus Torino). La stagione successiva il club dovette rinunciare per le troppe spese alla massima serie ripartendo dalle categorie inferiori.
Palermo ha ospitato di recente il campionato del mondo di windsurf della classe windsurfer a Mondello che per una settimana è stata capitale iridata delle tavole a vela. Lo scorso mese ha ospitato allo stadio Delle Palme-Schifani la finale Bronzo dei campionati italiani societari di atletica leggera (lo scorso anno aveva ospitato quella Argento) e potrebbe tornare ad ospitare la Finale Oro dopo quella organizzata nel lontano 2007. Tra i lati positivi anche le organizzazioni di diverse gare podistiche internazionali, non ultima la Palermo International Half Marathon che oggi ha disputato la nona edizione con oltre 800 partenti al via. Il 20 novembre si disputerà la Maratona Internazionale. E qui, condizioni dell’asfalto delle strade a parte, Palermo continua a ricevere podisti da tutto il mondo.
Ma se si parla di sport in palestra la situazione è complicata. E senza ricordare le quotidiane difficoltà delle tante società cittadine alle prese con l’impiantistica sportiva, c’è da riflettere sul fatto che manchi un palazzetto dello sport degno di tal nome. Una struttura che potrebbe ospitare non solo i club siciliani ma, come avviene nel calcio, anche le nazionali.
Sarebbe bello vedere la nazionale italiana di pallavolo maschile campione del mondo ed europea in carica allenata da Ferdinando De Giorgi in città giocare partite internazionali. O quella femminile con la palermitana Miriam Sylla capitano fresca di bronzo iridata e campione continentale. Per non parlare delle rappresentative di basket, altro sport popolarissimo.
Il Rugby Palermo, squadra di serie C della palla ovale, non ha una casa. E dopo essere stata ospitata la scorsa stagione alla Fincantieri, il club arancionero, col campionato iniziato, non ha una sede per ospitare le partite interne. Ci sarebbe il campo del Malvagno che usufruisce di un accordo con la Fir (la Feder Rugby) ma la struttura rimane in condizioni critiche e non può essere utilizzata.
La convenzione, firmata a fine settembre, prevede che i campi del Malvagno all’interno del parco della Favorita in città siano gestiti dalla federazione italiana rugby per i prossimi nove anni. Sarà la casa del rugby in città. Il Comune di Palermo ha concesso alla Fir l’uso e la gestione del campo per lo svolgimento di attività agonistiche anche per il tramite delle proprie affiliate sul territorio siciliano. Ma ad ora non è utilizzabile.
Palermo perde quotidianamente grandi possibilità anche nel ciclismo con il Velodromo – perennemente oggetto di annosi lavori in corso per ripristinarne la fruibilità sportiva – utilizzato soltanto per i concerti. Per buona pace delle nazionali italiane di ciclismo su pista, protagoniste ai mondiali ed agli europei. Campionissimi quali Ganna, Paternoster e soci gli sportivi palermitani li vedono soltanto in televisione.