E’ stato rinviato a mercoledì 10 luglio con inizio dell’udienza alle 9,30 il processo con rito immediato all’ex proprietario e presidente del Palermo Maurizio Zamparini per le accuse di falso in bilancio e false comunicazioni sociali nell’ambito della gestione del club di viale del Fante.
Il rinvio è stato disposto per motivi tecnici legati alla composizione del collegio. L’ex patron del Palermo non era presente in aula, a rappresentarlo i suoi legali Enrico Maria Mancuso e Fabrizio Biondo. Zamparini è dal 25 gennaio agli arresti domiciliari nella sua residenza di Aiello del Friuli.
Il processo si svolge con rito immediato per i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali. L’immediato consente di saltare la fase dell’udienza preliminare e in questo caso evita la scadenza dei termini di custodia cautelare, il prossimo 25 aprile, e quindi la revoca dei domiciliari per l’ex patron.
Per gli altri reati contestati a Zamparini – riciclaggio, autoriciclaggio ed evasione fiscale – e per gli altri indagati, tra cui la segretaria dell’ex presidente del Palermo e il figlio – si attende l’avviso di chiusura di indagine, atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio
L’inchiesta a carico di Zamparini, coordinata dai pm Dario Scaletta e Francesca Dessì e dall’aggiunto Salvo de Luca, è stata avviata due anni fa e coinvolge anche cinque professionisti e l’ex presidente della società calcistica Giovanni Giammarva, accusati, a vario titolo, di false comunicazioni sociali, ostacolo alle funzioni di vigilanza della Covisoc, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Alla Us città di Palermo spa, persona giuridica, è stato contestato, invece, l’illecito amministrativo che deriva dal reato di autoriciclaggio che sarebbe stato commesso da Zamparini. Nell’ipotesi della Procura l’ex patron si sarebbe sistematicamente servito della Mepal srl, società nata per la commercializzazione dei prodotti rosanero di cui era l’amministratore di fatto, come di una sorte di ‘cassaforte’ per mettere al riparo le disponibilità correnti della società dalle procedure esecutive dell’Erario, nei cui confronti il club era esposto per milioni di euro fino al 2017.
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