Mentre il Palermo naviga verso la promozione in serie C, un piccolo terremoto scuote la società palermitana con le dimissioni del vicepresidente Tony Di Piazza. Una promozione agrodolce è quella del Palermo che, a causa dello stop al campionato di serie D e trovandosi nella vetta della classifica del girone, è stata promossa a tavolino nel campionato di categoria superiore. L’ufficialità dovrebbe arrivare tra qualche giorno ma sembrerebbe solo una formalità.
Intanto nel corso di una seduta del Cda sono state accettate le dimissioni di Tony Di Piazza da vicepresidente della società palermitana dove ha mantenuto il ruolo di Consigliere. Le dimissioni preannunciate sulla sua pagina Facabook nascerebbero da alcuni fraintendimenti, probabilmente conseguenti anche alla distanza, rispetto ai ruoli e compiti interni alla società. Dalla gestione del centro sportivo, alla quarantena dei giocatori, alla sede del ritiro e fino alla rottura con Pergolizzi. L’imprenditore italo-americano, sui social, ha inoltre annunciato di essere intenzionato a vendere le sue quote in Hera Hora (il 40%).
Di Piazza su Facebook ha comunque espresso la sua felicità per il risultato sportivo ottenuto dal Palermo, ringraziando la tifoseria che “hanno creduto – ha detto -, come me, nel progetto, e ci sono stati sempre vicini, permettendoci di raggiungere importanti record di presenze e, soprattutto, dimostrando, con il loro calore e la correttezza, l’amore per i colori rosanero”. Di Piazza ha ringraziato l’intero staff del Palermo Calcio, dall’allenatore ai dipendenti della società, al settore giovanile.
“Una serie di comportamenti – e qui la critica di Di Piazza alla società – hanno impedito che io potessi esercitare il mio ruolo in modo pieno e fattivo per fare della squadra del Palermo un brand internazionale non certo inferiore alle maggiori squadre italiane”. L’italo-americano ha lamentato il fatto che gli sarebbe stato impedito di dare il suo contributo, “non venendo mai preventivamente consultato e anzi in alcune occasioni apprendendo addirittura dai media l’assunzione di decisioni che sarebbero dovute essere di stretta competenza del CdA di cui ero vicepresidente”.
Di Piazza venderà anche le sue quote rosanero assicurando, comunque, “che sino alla definizione della mia uscita – ha aggiunto – non farò mancare il mio impegno originariamente previsto, se è il caso lottando e ponendo al primo posto ogni bene per la nostra amata squadra e per la città alla quale sono e resto legatissimo”.