Mentre i tifosi sono in forte trepidazione per conoscere le sorti del Palermo Calcio, si fanno aventi i pretendenti per la società. Da un lato c’è l’attuale patron della Sampdoria Massimo Ferrero, da un altro spunta il nome dell’imprenditore palermitano Tommaso Dragotto. E se il Palermo dovesse ripartire dalla Serie D, questa l’ipotesi più realistica, non è escluso che possano spuntare altri nomi per l’acquisizione di una società in saldo.
Il vulcanico Ferrero ha ammesso già nei giorno scorsi il proprio interessamento per il Palermo se dovesse essere spedito in D. “Da due anni vado dietro al Palermo, speriamo sia la volta buona per prendere il club rosanero”, ha detto nel corso di un’intervista in cui ha dichiarato il proprio amore per la città.
Anche Tommaso Dragotto, l’imprenditore palermitano dell’autonoleggio, si dice pronto a prendere in mano le redini della società rosanero assieme ad una cordata di imprenditori non appena sarà certificata la cancellazione dell’Unione Sportiva Città di Palermo. Dragotto così tenta per la seconda volta l’acquisto dopo l’annuncio di vendita di Zamparini del 2017. L’operazione non riuscì ma l’imprenditore continuò a sostenere la società assumendosi l’onere di fare da sponsor di maglia per il Palermo. Adesso rilancia il progetto. “Se io e altri quattro imprenditori ci uniamo e costituiamo una società – dice Dragotto – la cosa può diventare interessante. Sono disposto a scendere in campo per il Palermo con un progetto non serio, ma serissimo”.
Intanto si attende per oggi la decisione della Covisoc che oggi dirà alla Figc che il Palermo è inadempiente. “Siamo vittime di un complotto – dice in un video messaggio Salvatore Tuttolomondo – le proteste contro di noi sono manovrate da chi cerca di scipparci il Palermo senza pagare i debiti del club. Ho prove, riferimenti e riscontri di quello che dico. I complottisti sostengono che il Palermo è morto, invece è vivo e vegeto. Ne abbiamo dato prova documentale il 30 giugno (sei giorni dopo la scadenza dei termini per l’iscrizione, ndr). La prova della nostra trasparenza è nel fatto che siamo pronti a passare la mano: mettiamo la proprietà a disposizione di chi ci rimborserà i danari corrisposti. Non ci faremo scippare. La Federazione ci valuti con serenità”.
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