Un’anima eclettica, fatta di culture stratificate che parlano un unico linguaggio di tolleranza, partecipazione e convivenza civile: giungono da un tempo lontano in cui Palermo, centro del Mediterraneo, accoglieva già viaggiatori, storici, maestranze; e viveva sotto governi diversi, che hanno lasciato il loro segno su un enorme patrimonio fatto di sollazzi normanni, qanat arabi, austere chiese medievali, bagni termali. Palermo è sempre al centro del Mare Nostrum e accoglie, ieri come oggi: le tracce del suo passato sono indelebili, si srotolano lungo siti che hanno tutte le carte a posto per entrare in un circuito spaziale e temporale, oltre che turistico, che si sistema a corolla dei nove monumenti già riconosciuti.
Da questi siti nasce #SettembreUNESCO costruito da Fondazione UNESCO Sicilia, un progetto di valorizzazione del complesso di ventidue siti racchiusi in un unico itinerario sfaccettato – dotato già di una guida turistica cartacea, in italiano e in inglese – lungo eventi, conferenze e manifestazioni che da sabato prossimo (14 settembre) a domenica 29 settembre, saranno ospiti dei tredici monumenti non ancora inscritti.
La conferenza stampa di presentazione è stata ospitata nella chiesa di Santa Maria Maddalena, all’interno del Comando Legione Carabinieri “Sicilia”. E proprio su questo sito, pressoché sconosciuto alla città, punta l’attenzione il Generale di Divisione Giovanni Cataldo, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia. “Questa chiesa è stata affidata ai Carabinieri nel 1861 e da allora ha sempre ospitato le nostre celebrazioni. Ma oggi avvertiamo l’esigenza di renderla fruibile alla comunità: la apriremo presto, in date convenute e con tutte le esigenze dovute al suo trovarsi dentro un sito sensibile, per far conoscere un luogo strettamente legato alla storia di Palermo”.
“Quel 2015 in cui l’UNESCO ha riconosciuto il percorso arabo normanno, ha cambiato Palermo – dice il sindaco Leoluca Orlando, presidente del Comitato di Pilotaggio del sito UNESCO arabo normanno – ma oggi è importante guardare a quello che accade intorno. Questi 13 siti possiedono le carte in regola per far parte di un percorso unico perché unica è la città”.
“Quando UNESCO ha indicato i 9 monumenti del sito seriale, sono rimasti fuori questi 13 che non rispondevano ai requisiti richiesti in termini di manutenzione e accessibilità – interviene il direttore di Fondazione UNESCO Sicilia, Aurelio Angelini – Ma sono tutti luoghi splendidi che tramite Settembre UNESCO otterranno la visibilità che è loro dovuta, in attesa di poter garantirne i servizi, e così ampliare il percorso”. La soprintendente Lina Bellanca ha invece tratteggiato le condizioni e la fruibilità di ciascun sito, annunciando importanti
interventi e l’apertura di cantieri di restauro per alcuni dei luoghi, tra cui la Cuba e l’interna Villa Napoli con il giardino.
“Settembre UNESCO è un atto di responsabilità che dobbiamo assumere rispetto a questi siti che finora non hanno avuto visibilità e sono sconosciuti alla città – dice Patrizia Monterosso, direttore della Fondazione Federico II che cura Palazzo Reale – Notte Unesco ha infatti il merito di coagulare l’attenzione sui siti e rendersi conto
della qualità dei servizi”.
Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore alle CulturE, Adham Darawsha, padre Giuseppe Bucaro per la Curia, l’assessore alla Cultura del Comune di Monreale, Geppino Pupella, e i rappresentanti degli enti partner e delle associazioni coinvolti.
Un sistema perfettamente costruito per far conoscere ed amare i siti, alcuni pressoché sconosciuti, altri già parte dei circuiti turistici: ad ognuno toccherà una giornata di ”scoperta” (o riscoperta) tramite visite guidate gratuite e incontri, affidati alle numerose associazioni che da sempre si battono per la valorizzazione del
territorio e dei beni culturali. Un programma che andrà avanti per due settimane per concludersi con le ormai abituali e attese Notti Bianche dei monumenti UNESCO nell’ultimo weekend del mese: tre serate – venerdì 27 settembre a Palermo, sabato 28 settembre a Monreale e domenica 29 settembre a Cefalù – in cui i nove siti verranno aperti gratuitamente e in notturna.
Ventidue siti in tutto: edifici civili e religiosi, opere di grande ingegno e valore artistico che con il loro carattere unico ed eccezionale, frutto della commistione di linguaggi artistici ed eterogenei (islamici, bizantini, latini), sono in grado di rappresentare l’arte arabo normanna: ai nove del percorso arabo normanno già con il “marchio” UNESCO – Palazzo Reale e la Cappella Palatina; la Cattedrale; San Giovanni degli Eremiti; La Zisa; la
Martorana; San Cataldo; Ponte dell’Ammiraglio; il duomo e il chiostro sia di Monreale che di Cefalù – si aggiungono le fortificazioni del Castello a Mare, il palazzo recuperato e lo straordinario parco di Maredolce che si allunga sui resti dell’altro sollazzo, l’Uscibene; la piccola, austera (e pressoché sconosciuta) chiesa di Santa Maria Maddalena all’interno del Comando Legione Carabinieri “Sicilia”, che racconta la storia antica del quartiere di San Giacomo dei Militari; La Cuba nascosta e la maestosa e perfetta SS. Trinità alla Magione; la Cuba Soprana, nel giardino abbandonato di Villa Napoli e, a poca distanza, la minuscola Cubula; la cappella di Santa Maria
dell’Incoronata alle spalle della Cattedrale, San Giovanni dei Lebbrosi già parte dei circuiti turistici; le chiese medievali perfettamente conservate come Santo Spirito (chiesa dei Vespri) e Santa Cristina la Vetere; sotto la città corrono i Qanat e, fuori porta, sono una scoperta bellissima, i bagni di Cefalà Diana. Sono
tredici in tutto i siti che vantano (e possiedono ancora, nonostante siano passati da rifacimenti, restauri e bombardamenti) caratteristiche arabo-normanne e che hanno fatto parte del dossier di candidatura stilato per UNESCO sin dalla prima ora, ma che – ognuno per la sua tipologia, la sua storia, l’integrità, la conservazione, l’ambiente circostante, ma anche la fruizione per il pubblico – non è stato giudicato idoneo. Ora è giunto il momento della rivincita: e della riconquista del posto che tocca loro di diritto all’interno del percorso arabo normanno.
#SETTEMBREUNESCO. Il programma. Il cartellone si aprirà sabato (14 settembre) al Castello di Maredolce dove, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, la Soprintendenza guiderà visite al palazzo; dalle 16 alle 19 l’ATS Maredolce Verde condurrà invece, ogni 20 minuti, visite al giardino (per gruppi di 25 persone per volta). Per San Giovanni dei
Lebbrosi – lunedì 16 settembre – si potrà scegliere tra due slot di visite, dalle 15 alle 17 per chi preferisce la luce del sole, e dalle 18 alle 23 per chi invece vuole provare l’emozione delle visite in notturna. Le curerà Le Vie dei Tesori che si appresta a varare (da domani) la nuova edizione del festival che quest’anno apre oltre 400
luoghi in tutta la Sicilia. E saranno sempre Le Vie dei Tesori a raccontare Ponte dell’Ammiraglio, sempre lunedì, dalle 16 alle 20; ma anche la delicata cappella di Santa Maria dell’Incoronazione, con la
loggia affacciata su via Bonello, (visite mercoledì 18 settembre, dalle 17 alle 21) e l’imponente Magione di cui si visiteranno chiesa e chiostro, giovedì 19 settembre, con orario continuato dalle 10 alle 18).
Un passo indietro per Salvare Palermo, che da anni si batte per il recupero del patrimonio cittadino, si occuperà invece della chiesa di Santo Spirito: le visite saranno organizzate martedì (17 settembre) con slot alle 10, alle 12, alle 14,30, alle 16 e alle 17,30. Da anni ITIMED si occupa di far conoscere l’austera chiesa di Santa Cristina La Vetere: lo farà anche venerdì 20 settembre, dalle 10 alle 13, poi dalle 15,30 alle 19 e in notturna, dalle 21 alle 23. Sabato 21 settembre sarà veramente difficile scegliere: sarà possibile visitare i Qanat, i cunicoli arabi che corrono sotto la città: visite guidate del Cai, ma sarà necessario prenotare (al numero 091329407, martedì e
giovedì dalle 18 alle 20) perché sono consentiti soltanto gruppi da 15 persone, con slot ogni ora dalle 9 alle 13, poi anche alle 15 e alle 16. Nello stesso giorno apriranno anche le porte di Santa Maria
Maddalena, dalle 8 alle 20: le visite alla chiesa più nascosta dell’itinerario arabo normanno saranno curate dal FAI che si occuperà anche, il giorno successivo (22 settembre, dalle 9 alle 13) degli itinerari alla scoperta della Cuba dentro la caserma di corso Calatafimi, della Cuba Soprana nel giardino di Villa Napoli e della
Cubola. Lo stesso giorno (22 settembre, dalle 10 alle 12) la Soprintendenza condurrà alla scoperta di un altro gioiello dimenticato e ignorato come il castello dell’Uscibene. Martedì 24 settembre sarà
la giornata dedicata al Castello a Mare: dalle 10 alle 19 si ricorderà con il museo archeologico Salinas, l’antica fortezza a guardia della città, e alle 16,30 nella sala Stella Maris, dentro l’area del Porto, si parlerà del progetto della nuova area portuale.
L’ultimo appuntamento – prima delle Notti Bianche, nell’ultimo weekend di settembre, dal 27 al 29 – sarà quello di mercoledì 25 settembre, e coinvolgerà uno dei tesori meglio nascosti del Palermitano: una vera staffetta sarà messa in campo per aprire i Bagni di Cefalà Diana, di solito difficili da visitare: dalle 9 alle 14 le visite saranno a cura della Soprintendenza che passerà il testimone ai volontari del Servizio Civile dalle 14 alle 20 per poi proseguire in notturna dalle 20 alle 23 con l’ausilio degli addetti dell’amministrazione comunale di Cefalà Diana. Sempre le terme arabe ospiteranno, dalle 17 alle 23, la mostra “Integrazioni” dell’associazione Incontemporanea Arte Attiva.
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