Un palermitano di 53 anni da tre anni sta lottando per potere riabbracciare il figlio di 3 anni portato via a Santo Domingo dalla ex compagna. In questa vicenda è finito anche in carcere nel paese dell’America Centrale con l’accusa infamante di violenza domestica.

“Da tre anni mi batto per potere rivedere mio figlio che mi è stato portato via dalla mia ex compagna – dice il padre palermitano che ha quell’unico figlio – Ad agosto del 2017 ho iniziato una relazione con la mia ex compagna. Nel 2020 la madre del mio bimbo veniva a vivere a Palermo. Nel 2021 è nato nostro figlio. A settembre dello stesso anno, dopo diversi dissidi tra di noi, la mia compagna mi ha chiesto di portare il bimbo a Santo Domingo per farlo conoscere ai suoi genitori. Nonostante la situazione tra di noi era ostile ho acconsentito”.

Dopo due giorni inizia l’inferno per il papà palermitano, assistito in questa sua battaglia dall’avvocato Tiziana Staropoli.

“Appena 48 ore dopo il nostro arrivo la mia ex fidanzata mi denunciava alla polizia per violenza domestica e psicologica. Sono stato tre giorni in carcere in condizioni disumane, nudo e senza cibo per tre giorni. Poi sono stato scarcerato e allontanato da Santo Domingo e adesso non posso più mettere piede nel paese dove vive mio figlio. La madre del piccolo ad ottobre di quell’anno è stata assunta in un resort esclusivo. Ho presentato denunce al dipartimento di giustizia minorile e al tribunale civile”.

Per il legale che lo assiste serve l’appoggio dello Stato italiano. “Tutti i mezzi di tutela sono stati attivati, ma dal 2021 ad oggi il padre lotta da solo per far rientrare  il proprio figlio nel paese in cui è nato – dice l’avvocato Staropoli – Circostanze che dimostrano una grave latitanza dello Stato italiano alla tutela dei propri cittadini, e una acquiescenza verso chi commette reati verso i propri cittadini. Occorre un confronto politico per potere colmare lacune così gravi in vista di una riforma legislativa che possa tutelare in maniera perenta i cittadini ed i minori, che divengono oggetto di contesa, già da prima che lascino il territorio italiano”.