Sul palazzetto dello sport di Fondo Patti a Palermo potrebbero accendersi presto i riflettori della Corte dei conti. Il M5S ha infatti presentato un esposto alla magistratura contabile per chiedere di accertare eventuali danni erariali causati dagli errori dell’amministrazione comunale prima dell’apertura e dopo la chiusura dell’importante struttura sportiva, devastata dalle intemperie, dalle negligenze amministrative e, infine, da numerosi atti vandalici.
L’esposto (firmato dai deputati 5stelle nazionali e regionali eletti a Palermo, dal deputato in Europa Ignazio Corrao e dai componenti della VII commissione della Camera) ripercorre la sfortunata storia della struttura, devastata dal vento nel 2008 e da allora rimasta off-limits a tutti, tranne che per i raid vandalici che l’hanno letteralmente saccheggiata, dilatando a dismisura le cifre occorrenti per la ristrutturazione.
“Il primissimo progetto di manutenzione del tetto del 2008 – racconta la deputata alla Camera Loredana Lupo – ammontava a circa 600 mila euro. Oggi, a causa di 8 anni di mancati interventi di messa in sicurezza e di mancata vigilanza del Comune, il prezzo di rifacimento della sola copertura è triplicato ed ammonta a 1,8 milioni, mentre sono lievitate anche le somme per il recupero o la sostituzione di altre infrastrutture e suppellettili pesantemente vandalizzate o trafugate nel tempo”.
Per la deputata “i palermitani non hanno un palazzetto dello sport funzionante a causa della mala-amministrazione di chi ha governato la nostra città per anni. I danni causati dal vento risalgono a ben 8 anni fa e per tutto questo tempo la struttura è stata abbandonata a se stessa e ai vandali. Piange davvero il cuore a vedere come sono ridotti gli interni della struttura”.
Ad aggravare il comportamento dell’amministrazione comunale ci sarebbe anche la mancata denuncia tempestiva del Comune all’assicurazione dei danni provocati dal vento nel 2008, che finiranno col gravare sulle casse pubbliche. Sulle casse pubbliche non pesano, però, solo i danni alla struttura. Pesa come un macigno, infatti, anche una “cambiale” da quasi 14 milioni deliberata dalla giunta Orlando nel novembre del 2014 per chiudere, in via transattiva, una controversia con i proprietari dei terreni espropriati per costruire il palazzetto.
“Nel 2005, – spiega la Lupo – il Tribunale di Palermo ha dichiarato che mancava un presupposto necessario per effettuare l’espropriazione dei terreni in Via dell’Olimpo nel 1996, quando era sindaco sempre Orlando. Di conseguenza, i proprietari hanno avviato una causa per risarcimento dei danni nei confronti del Comune”.
“La gestione della struttura – commenta il deputato Giampero Trizzino – è avvenuta in spregio alle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione alle quali deve ispirarsi l’esercizio della funzione amministrativa”.
Da poco il Comune di Palermo ha annunciato in pompa magna la risurrezione del palazzetto anche mediante l’investimento di fondi nazionali. Nei giorni scorsi è stato aggiudicato l’appalto per i lavori al tetto.
“Non è una soluzione – dice la Lupo – investire questi soldi nel palazzetto che è in totale stato di abbandono. I 5 milioni di euro offerti dal Coni sono un ulteriore sperpero di denaro pubblico, considerato che la cifra non è sufficiente a pagare neanche metà dei crediti vantati dagli ex proprietari del fondo. Si investano questi soldi e gli altri a disposizione del Comune per ottimizzare le strutture attualmente funzionanti, ma mal ridotte come il velodromo, Pala Uditore e piscina comunale, cosa che farebbe la felicità dei tantissimi sportivi ed atleti. I palermitani devono avere un palazzetto, ma non ora”. quando c’è bisogno di non far morire quel poco che c’è”.
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