Ha risposto alle domande del gip Nicola Aiello, Vincenzo Cusumano, 76 anni, il titolare del residence che sabato scorso (24 settembre) nel corso di una lite in un residence a Cinisi nel palermitano con due clienti ha tirato fuori la pistola e ha sparato e ferito padre e figlio.
Cusumano, difeso dagli avvocati Aldo Ruffino e Paolo Grillo, ha confermato quanto aveva già detto al pubblico ministero Enrico Bologna. Ha detto di essersi difeso perché sarebbe stato aggredito dai due affittuari: il padre ex dipendente dell’Amat in pensione e il figlio che lavora presso una ditta di rimozioni auto. I due trascorrevano le vacanze nel residence in via Porrazzi da quattro anni.
Il racconto del proprietario della struttura
“Quest’anno – ha raccontato il proprietario della struttura che ha una decina di villette che affitta per i mesi estivi – sono nati problemi con i consumi dell’energia elettrica. Gli altri ospiti del residence contestavano i costi delle bollette, alte per le nove famiglie e basse per padre e figlio. Erano nate questioni su come mai nella villetta affittata ai due feriti i consumi fossero così bassi”. Nel corso della lite l’ex dipendente dell’Amat avrebbe ribadito di non voler pagare l’affitto e ha respinto le accuse sull’energia e avrebbe sferrato un pugno a Cusumano.
“Ho avuto paura e mi sono difeso, mi hanno ferito al volto”
“Ho avuto paura e mi sono difeso – ha raccontato durante l’interrogatorio – Mi hanno ferito al volto con un pugno”. Cusumano ha estratto una delle due pistole detenute legalmente e ha sparato. Ha colpito all’addome il padre e all’inguine il figlio, poi si è allontanato dal residence. I carabinieri della compagnia di Carini e l’avvocato lo hanno trovato allo svincolo autostradale. I due feriti, portati in ospedale, non sarebbero in pericolo di vita. Alla fine dell’interrogatorio il gip ha disposto gli arresti domiciliari.
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