Non si impianta sotto la pelle, ma, direttamente, all’interno del cuore da accesso venoso percutaneo e senza alcuna operazione chirurgica. E’ il pacemaker senza fili impiantato per la prima volta all’Ospedale Ingrassia di Palermo su un paziente di 88 anni, con blocco atrioventricolare parossistico e sincope.
Il sistema “Micra Transcatheter Pacing System” è attualmente l’unico pacemaker leadless (senza fili) in commercio ed ha il vantaggio di evitare possibili complicanze connesse alla presenza di elettrocateteri nella tasca d’impianto.
“L’Ingrassia – sottolinea il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – si conferma ospedale di riferimento di importanza strategica nell’organizzazione sanitaria di attività complesse anche sotto l’aspetto dell’innovazione”.
L’impianto del pacemaker senza fili è stato effettuato da Mirko Luparelli, coadiuvato da Daniele Pieri e dall’infermiere Alfredo Galati dell’equipe di emodinamica dell’UOC di Cardiologia del nosocomio di Corso Calatafimi.
“La procedura è percutanea – spiega il Primario della Cardiologia, Sergio Fasullo – il nuovo impianto consente una più rapida ripresa delle normali attività del paziente, migliorandone anche il confort. Le attuali indicazioni all’impianto del pacemaker leadless riguardano solo una relativamente ristretta categoria di pazienti con necessità di stimolazione monocamerale, come i pazienti con fibrillazione atriale permanente a lenta risposta ventricolare o in alcuni casi di blocco atrio-ventricolare parossistico, oppure pazienti con storia di infezioni secondarie a dispositivi intracardiaci. I controlli – conclude Fasullo – seguono gli stessi canali di follow up del tradizionale pacemaker”.
L’ospedale Ingrassia di Palermo non è nuovo a complessi interventi chirurgici. Lo scorso febbraio un paziente di 72 anni affetto da ricorrenti episodi di sincope e pregresso infarto è stato sottoposto a terapia salvavita (angioplastica) dall’equipe di emodinamica. Daniele Pieri, insieme ad Antonino Rubino, Marianna Rubino, Mirko Luparelli ed agli infermieri, hanno brillantemente eseguito l’intervento.
La struttura sanitaria, inoltre, è stata recentemente dotata di un nuovo angiografo digitale di ultima generazione che, oltre alla diagnosi e terapia della patologia coronarica, consente di condurre studi strutturali delle patologie cardiache e vascolari periferiche, con risoluzione ed accuratezza diagnostica elevata.