Cento milioni per la sanità siciliana sono bloccati, ma i pronto soccorso sono sempre pieni e non ci sono posti letto nemmeno per i bambini.
Come scrive Repubblica, soldi che erano stanziati un anno fa da una delibera dell’ex giunta Musumeci per realizzare 166 posti letto di Terapia intensiva e ristrutturare dieci Pronto soccorso non sono mai stati erogati. Col risultato che 26 progetti che avrebbero potuto cambiare il volto della sanità siciliana sono rimasti bloccati. Nel limbo ci sono pure i 3,9 milioni per ampliare l’area d’emergenza dell’ospedale pediatrico Di Cristina, dove la situazione è in questi giorni piuttosto critica per i molti ricoveri dovuti all’influenza e al Covid.
I cento milioni
il governo Musumeci riuscì a recuperare 100 milioni 250 mila euro per rifondere con nuove risorse il piano straordinario di potenziamento della rete ospedaliera, cofinanziato da Stato e Regione nel 2020 e realizzato solo a metà.
Gran parte del nuovo stanziamento, oltre 90 milioni di euro, è il frutto della restituzione di somme da parte dell’Unione europea per il completamento dell’ospedale San Marco di Catania, realizzato con fondi anticipati dalla Regione. Il governo regionale decise di reinvestirli per portare a termine il piano predisposto durante l’emergenza Covid. Dodici mesi dopo, nessuno dei 26 interventi programmati è partito.
Gli appalti non ancora al via
Tra gli appalti ci cinque nuovi pronto soccorso a Palermo, quello del Centro traumatologico ortopedico cui andrà accoppiato il reparto di infettivologia, quello di Villa Sofia, quello del Cervello, il pronto soccorso pediatrico di Villa Sofia e infine quello dell’ospedale pediatrico Di Cristina. Proprio qui, sabato, è stata inaugurata la nuova terapia subintensiva di Malattie infettive, ma nonostante il taglio del nastro il reparto resta a luci spente perché mancano gli ultimi arredi. Con i cento milioni mai erogati, dovevano inoltre essere realizzati 166 posti letto di Terapia intensiva e nuovi reparti a Siracusa, Avola, Mazara e Marsala.
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