Il procuratore capo di Termini "silenzio può essere condanna a morte"

Orrore Altavilla, appello Cartosio “Fate emergere fanatismo religioso, il silenzio porta morte”

Un appello soprattutto ai giovani ma anche agli adulti e a chiunque entri in contatto con sette, fanatismo religioso e deviazioni, perché il silenzio porta alla morte.

Lo ha lanciato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio  alla fine della conferenza stampa sulla strage di Altavilla Milicia nel Palermitano in cui sono stati uccisi una donna e i suoi due figli di 16 e 5 anni.

Le parole di Cartosio

“Si sono verificati in più occasioni delle situazione dei comportamenti che hanno una matrice religiosa distorta che non avviene solo nel territorio di competenza del tribunale di Termini Imerese, ma in tutto il territorio nazionale. E’ inutile che stia a sottolineare in quanti casi abbiamo constatato che la religione o determinati ruoli all’interno della chiesa siano stati usati utilizzati allo scopo di abusare sessualmente i minori. In qualche caso l’abuso è stato finalizzato non solo allo scopo sessuale ma anche a sfruttare economicamente e lavorativamente le persone e parlo di minori. In questo caso abbiamo a che fare con una tragedia che rappresenta il massimo dell’immaginazione umana. Ci sentiamo di dover dire che è dovuta a un fenomeno molto diffuso: un modo di concepire la religione in maniera distorta, con soggetti che approfittano della debolezza e della vulnerabilità di altri soggetti. Facciamo quindi un appello, soprattutto ai giovani, affinché si muovano per fare emergere queste situazioni”. E’ l’appello che ha lanciato Ambrogio Cartosio, procuratore di Termini Imerese, alla fine della conferenza stampa sulla strage di Altavilla, nel Palermitano in cui sono stati uccisi una donna e i suoi due figli di 16 e 5 anni.

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“Il silenzio può essere una condanna a morte”

”Ai ragazzi dico: so che è difficile e complicato fare emergere certe cose ma questa terribile tragedia dimostra che il silenzio alle volte può essere la propria condanna a morte – ha aggiunto – Le strutture della magistratura, delle forze ordine e delle altre istituzioni sono in grado di aiutare efficacemente le vittime di questi reati”.

Alla conferenza stampa erano presenti anche i sostituti procuratori Chiara Salerno e Manfredi Lanza, il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, generale di brigata Luciano Magrini, il comandante dei carabinieri di Monreale tenente colonnello Giulio Modesti e il comandante della Compagnia di Bagheria maggiore Francesco Battaglia.

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