“Mia moglie non ce l’ha fatta è stata vinta dal diavolo. Così come i miei figli. Per fortuna che sono arrivati Massimo e Sabrina”. Giovanni Barreca ancora in pieno delirio parla così all’avvocato Giancarlo Barracato che lo ha incontrato più volte in carcere. Il muratore è accusato insieme alla figlia di 17 anni e a Massimo Carandente e Sabrina Fina di avere ucciso la moglie e i suoi due figli nella villetta ad Altavilla Milicia.
“È ancora in una situazione di delirio costante Giovanni Barreca. Sono andato a trovarlo diverse volte in carcere, ma è ancora difficile instaurare un dialogo e riferisce di avere avuto il dovere di debellare il demonio – aggiunge l’avvocato – Lui non si rende conto di stare in carcere. Ho incontrato una persona che non è consapevole della sua condizione. Ha come quadro costante davanti ai suoi occhi l’obiettivo raggiunto: avere debellato il demonio. Ho difficoltà ad apprestate una strategia difensiva. Non mi trovo mai davanti ad una persona lucida”. Durante i colloqui Barreca ha manifestato la consapevolezza che ha perso la moglie e i figli.
“È consapevole che la moglie non c’è l’ha fatta ed è stata vinta dal diavolo così come i suoi figli, così va ripetendo – aggiunge l’avvocato – In questa sua azione dice che è stato aiutato in modo attiva e fattiva all’azione dei due coniugi. Meno male che sono arrivati loro. Sto valutando attentamente di chiedere una perizia psichiatrica”.
Strage in famiglia: legale coppia, ‘negano esorcismo’
“Ho incontrato i miei assistiti. Mi hanno fornito degli spunti investigativi e si deve ancora cercare di capire a fondo la vicenda. Respingono le accuse comunque”. E’ quanto ha affermato l’avvocato Marco Rocca appena uscito dal carcere Pagliarelli di Palermo dove ha incontrato Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia accusata di avere ucciso, durante un esorcismo, insieme a Giovanni Barreca e la figlia di 17 anni, Antonella Salamone e i suoi due figli Kevin di 16 anni e Emanuel di 5 anni nella loro villetta ad Altavilla Milicia (Palermo).
“Sono sconvolti tutti e due, molto provati da questa situazione come ovvio che sia”, ha aggiunto. Al loro legale, subentrato ai primi nominati, i due hanno riferito di aver frequentato la casa di Barreca per amicizia. “Erano persone che si conoscevano – ha aggiunto l’avvocato – Si sono conosciuti sui social”. La coppia ha ammesso di essere stata nella villetta.
“Non sono andati lì per liberare la casa dai demoni. Sono andati lì per un rapporto di amicizia. Al momento non posso dire altro anche per rispetto del lavoro che stanno facendo gli inquirenti”, ha spiegato. I due indagati avrebbero detto che nella versione della 17enne che avrebbe partecipato alla strage ci sarebbero delle contraddizioni.
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