E’ tutti contro tutti a Palermo dopo il caos scoppiato nella giunta Orlando. Il sindaco tace dopo aver licenziato il Presidente della Rap come atto di ritorsione dopo il voto contrario in consiglio comunale al piano triennale delle opere pubbliche ma è la giunta che risponde alla richiesta di azzeramento mentre l’opposizione attacca anche chi adesso molla Orlando
La reazione della giunta meno uno
“Chi propone l’alleanza con la Lega sconfessa la storia della città, il suo percorso consolidato negli ultimi anni”.
Inizia così un documento di quasi tutti gli assessori della giunta Orlando. Un documento redatto in risposta alla richiesta di Itala Viva di azzerare la giunta comunale e dare vita ad una alleanza di fine mandato sul modello del governo Draghi. Una alleanza che metta dentro tutte le forze politiche disponibili per affrontare l’emergenza e portare Palermo al rinnovo di sindaco e giunta fra un anno esatto, nella primavera 2022
L’attacco alla Lega senza risposte alla crisi politica
“La legalità dei diritti, confermata dalla Carta di Palermo, è il progetto valoriale della nostra esperienza politica e istituzionale. I diritti delle persone, soprattutto in tempo di pandemia, hanno bisogno di maggiore cura e attenzione e, pertanto, reputiamo irricevibile qualsiasi ipotesi di governo cittadino con Salvini” continua il documento che non affronta i nodi politici posti dalla richiesta ma si limita ad attaccare una delle pari politiche che sarebbe chiamata all’eventuale alleanza, la Lega.
“Dal 2012 abbiamo contraddistinto il nostro impegno per una città interculturale, Palermo si è conquistata così un ruolo di prestigio internazionale per essere città dell’accoglienza. Ed è riconosciuto da tutti che questa nuova immagine e rinnovato ruolo internazionale di Palermo abbia contribuito a rendere migliore la città che ha vissuto un grande cambio culturale divenendo, sempre di più, anche una città di grande attrattività internazionale e turistica.
La bandiera della città sventola sul ponte di Mediterranea e su tutte le navi che hanno salvato vite umana nel mar Mediterraneo e, per queste ragioni, la Lega al governo di Palermo è una proposta che ha il sapore della provocazione” affermano il vicesindaco Fabio Giambrone e gli agli assessori Giusto Catania, Vincenzo Di Dio, Giovanna Marano, Sergio Marino, Giuseppe Mattina, Paolo Petralia Camassa, Maria Prestigiacomo, Mario Zito proprio nel giorno in cui a Palermo arriva il rinvio a giudizio per Salvini nella vicenda Open Arms.
Il documento senza una firma
Naturalmente dal documento manca la firma dell’assessore di Italia Viva Toni Costumati. Ma l’affondo dei renziani all’indomani del ‘licenziamento’ del presidente di Rap Norata, sacrificato dal sindaco quale ‘vendetta’ per il voto proprio di Italia Viva contro il piano triennale delle opere pubbliche trova opposizione anche nell’opposizione
Tutti contro tutti
“L’amministrazione Orlando si avvia verso l’epilogo all’insegna del caos e di continui e gravi incidenti di percorso: non ultimo, la bocciatura da parte della coalizione del sindaco del piano delle opere triennali e l’azzeramento dei vertici della Rap. Una crisi persistente, con conseguenti disservizi che i palermitani sono costretti a subire. Ormai assistiamo ad uno spettacolo deprimente, quello offerto a Sala delle Lapidi dal sindaco, la sua maggioranza non esiste più e lui dovrebbe prenderne atto” dice Eduardo De Filippis, commissario cittadino di Diventerà Bellissima Palermo.
“Con lui dovrebbero assumersi le responsabilità anche quei consiglieri comunali che oggi, quasi spavaldamente, lo attaccano e si dimenticano di essere gli artefici di quel claim “facciamo squadra” che ha palesemente fallito. Il PD e IV, infatti, solo adesso si rendono conto che il progetto di questa amministrazione comunale non è mai esistito? Sono gli stessi che l’hanno sostenuto in questi nove anni, gli stessi che solo pochi mesi fa non hanno voluto sostenere la mozione di sfiducia proposta dalle opposizioni. Ed oggi, folgorati sulla via di Damasco, a pochi mesi dalle future elezioni comunali, cercano di rifarsi una verginità politica, purtroppo per loro del tutto compromessa. Agli appelli di un Pd che si proporrà alle prossime elezioni con l’ausilio dei 5 Stelle in stile “modello Conte”, il centrodestra dovrà rispondere con una coalizione unita e quindi vincente. Bisogna assumersi il compito di lavorare sin da subito per proporre un progetto che rimedi ai disastri che il sindaco Orlando ed i suoi “ex amici” del Pd e IV lasceranno come ricordo e assicuri il rilancio di Palermo”.
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