Un Orlando stanco dalla lunga nottata elettorale ma che coglie l’occasione per ringraziare i cittadini per fare un bilancio dei traguardi raggiunti e di quelli che ancora vanno varcati. Cosi il professore all’indomani di quel risultato che lo incorona e conferma primo cittadino di Palermo per la quinta volta ha incontrato questo pomeriggio i cronisti e sostenitori, candidati consiglieri ed ex assessori. Tutti ad applaudirlo al suo ingresso in sala delle Lapidi a Palazzo delle Aquile.

“Il senso dell’incontro – ha sottolineato – e’ ringraziare i cittadini che hanno colto il messaggio di buona politica che mandavamo. Hanno accolto l’ invito a non fermare il cambiamento. Non siamo contenti di come vanno le cose a Palermo ma vanno meglio di 5 anni fa”.
Con un occhio al futuro ma anche al passato il professore torna sui punti fermi del programma che passa dalla “sintesi di valori e visione che ha come primo punto il rispetto della persona umana”.

Ancora una volta l’attenzione puntata sull’accoglienza “I migranti sono per me palermitani, nei loro occhi vedo – ha aggiunto – una persona come me con gli stessi diritti. Se questo desta scandalo da qualche parte in Italia, pazienza”.

Di qui Orlando scandisce obiettivi in linea con quanto avviato nel precedente mandato: la natura pubblica dei servizi sociali, le battaglie sul lavoro che non c’e’, l’impegno nelle vertenze aperte nel capoluogo ma anche il cercare politiche attive per il lavoro per chi l’ha perso ed ha un’eta’ in. cui e’ difficile trovare una nuova dimensione lavorativa. Di qui poi la continuazione del percorso in tema di mobilita’ e delle politiche attive per la casa.

“Le alleanze politiche – ricorda – si sono basate sull’irrinunciabilita’ di questi punti”.

Orlando rivendica la sfida vinta nel segno del “civismo politico in alternativa al ribellismo che non riesce a governare e a dare concrete risposte” ma dall’altro l’assoluta contrarieta’ “alle logiche soffocanti di partito perche’ c’e’ una crisi profonda della partecipazione”.

Un progetto riuscito grazie al fatto che io sono ” un sindaco senza partito ed elemento pacificatore che ha potuto realizzare questo civismo politico, un modello possibile anche per il nostro Paese” che ha messo in luce “l’imbarazzo del M5S e dei partiti chiusi nell’apparato.
“I palermitani ci hanno creduto il non superamento delle liste cuffariane del 5 per cento ci dice che qualcuno non aveva capito che qualcosa e’ cambiato” lancia la stoccata Orlando ai sostenitori di Fabrizio Ferrandelli.

In conclusione sottolinea la necessita’ di portare avanti il programma ma “senza fretta” riservandosi “il tempo di spiegare” cio’ che si fa”.
“Non abbiamo piu’ alibi per rendere piu’ bella questa citta’ i cittadini ci hanno dato il consenso” conclude il primo cittadino.