È arrivato nella sede del Pd il governatore Rosario Crocetta, per incontrare il segretario dem Fausto Raciti e il senatore Beppe Lumia. Si stanno affrontando i dettagli di una intesa complessiva che dovrebbe sbloccare l’impasse sulle liste Micari presidente-Arcipelago Sicilia che segna anche la scomparsa del Megafono dalla scena politica del centrosinistra dopo che lo stesso Crocetta aveva annunciato in pompa magna che il megafono sarebbe stato in corsa in Sicilia come alle politiche.
Ieri, quando la fusione fra candidati del Megafono e candidati di Arcipelago Sicilia e dunque fra crocettiani e orlandiani sembrava cosa fatta, il governatore a sorpresa aveva annunciato una conferenza stampa per il pomeriggio. Un annuncio assolutamente inusuale quello giunto nelle redazioni all’ora di pranzo. “Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta annuncia – recitava la nota di due righe esatte – una possibile conferenza stampa per questo pomeriggio per comunicare le prossime decisioni. A breve aggiornamenti”.
Aggiornamenti che non sono mai arrivati ma fra le segreterie politiche del centrosinistra questa mail ha circolato con insistenza. Crocetta si prepara a spaccare di nuovo era stata la lettura di tanti. E giù a cercare di evitare questo guaio dell’ultima ora.
Un guaio che fa il paio con quelli che sta vivendo il centrodestra che si trova a litigare sui patti non mantenuti denunciati da Gaetano Armao che, però, denuncia ma resta in corsa per senso di responsabilità.
E adesso si tratta. Le liste che appogeranno Micari, dalle sei previste, rischiano di divetare quattro: Pd, Sicilia Futura, Ap-Centristi e Arcipelago Sicilia Lista Micari.
Ma qual è il problema della Lista Micari e dei suoi candidati civici che poi civici rischiano di non essere più di tanto? Il problema sta in quel che mette insieme. Ci sono i candidati di Crocetta e quelli di Orlando fra di loro nemici giurati nella coalizione praticamente da sempre. Se ne sono scambiate di tutti i colori. Accuse, dichiarazioni pubbliche, perfino lettere di pubblica denuncia. Orlando da tempo parla di ‘stato di calamità istituzionale’ per questa assemblea e per questo governo regionale. E ora si trova insieme a Crocetta.
E se sono nemici giurati i due dante causa perchè non dovrebberlo esserlo i candidati? Sovrapposizioni a chi più ne ha più ne metta. Nemici giurati pronti a correre nello stesso territorio per gli stessi voti e adesso anche nella stessa lista.
E poi c’è chi ha speso 3000 euro di santini elettorali con il simbolo del Megafono in bella evidenza e adesso li può buttare via.
Ma Micari getta acqua sul fuoco e tranquillizza tutti. “Non è una fusione per incorporazione – dice riferendosi alla lista unica Megafono- Arcipelago sicilia – ho fatto un appello, che allo stato sembrerebbe essere stato utile a raggiungere un accordo, a tutte le forze affinché si misurassero in una logica di coalizione per creare un’ulteriore grossa lista di coalizione a supporto del presidente, composta da Arcipelago, Megafono, Pd, Next e sinistra siciliana”.
Alla domanda su una possibile rottura con Crocetta e sull’ipotesi che il governatore possa presentare autonomamente la lista del Megafono, Micari ha risposto: “Assolutamente, escludo che Crocetta presenterà la lista del Megafono. Allo stato c’è la lista del presidente”.
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