Ore di ansia e di attesa in Assemblea regionale siciliana. Dopo tre giorni di pressioni e polemiche è finalmente arrivata la Finanziaria 2017 con le schede allegate trasmesse dagli uffici della giunta regionale di governo. Solo oggi, in tarda mattina, i documenti sono stati registrati in ingresso alla segreteria generale del Parlamento. Ma, sorpresa delle sorprese, manca ancora il bilancio che solitamente arriva insieme o addirittura prima della finanziaria.

Per accorciare i tempi il Presidente della Regione ha telefonato personalmente al presidente della commissione bilancio annunciando l’approdo in giornata anche della documentazione mancante. Ma i tempi appaiono sempre più risicati. I documenti, infatti, devono, adesso, essere trattati dalle Commissioni di merito e questo impedisce alla Bilancio di avviare la discussione prima di domani (con il rischio che slitti a dopodomani).

Inevitabile il ricorso a riunioni di Commissione anche alla vigilia di Natale ed il rinvio per l’approvazione, dopo i termini di norma per gli emendamenti, al 27 dicembre. Insomma si conferma il calendario già dettato a inizio settimana con documenti che arriveranno a sala d’Ercole non prima del 27 (o addirittura del 28) e che non potranno essere trattati per l’approvazione del parlamento prima del 29 o 30 dicembre con un margine fra le 24 e le 48 ore prima della scadenza dei termini.

Approvare una finanziaria, sia pure stringata, in questi tempi è davvero difficile. Ancora più complesso in un clima di tensione e di scontro come quello che sta crescendo sia per i ritardi nell’invio della documentazione data pubblicamente per approvata che per gli appelli di Crocetta e, infine, per le scelte del presidente di avviare proprio in questi giorni la propria campagna elettorale per la riconferma. Tensioni che certamente non potranno fare bene al già quasi impossibile percorso della norma.

Per questo si fa strada l’ipotesi di lasciare scadere i termini e continuare a lavorare anche il pomeriggio di Capodanno, il 2 e 3 gennaio, alla Finanziaria e al bilancio di previsione 2017 con una sorta di seduta fiume che non venga interrotta ma solo sospesa alla sera del 31. Il classico stratagemma (modello Prima Repubblica) del ‘fermare gli orologi’. In pratica in questo modo anche se il voto finale arrivasse il 2 o 3 gennaio risulterebbe che la norma è stata approvata nella seduta del 31 dicembre. Stratagemmi normativi che hanno del ridicolo ma che in passato sono stati utilizzati.

In alternativa il rischio sarebbe che si debba ricorrere all’esercizio provvisorio che però ancora nessuno si è curato nemmeno di scrivere, neanche come piano d’emergenza.

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