L’ordine degli architetti di Palermo ha sospeso dall’albo Mario Li Castri, 54 anni, ex dirigente dell’Area Tecnica del Comune; e Giuseppe Monteleone, 59 anni, già dirigente dello Sportello Unico delle Attività produttive e Fabio Seminerio, 57 anni coinvolti nell’inchiesta Giano Bifronte condotta da finanzieri e carabinieri che ha portato agli arresti dei tre architetti e di consiglieri comunali e imprenditori edili.
“Un atto dovuto già notificato – dice il presidente dell’ordine degli architetti Francesco Miceli – Noi siamo obbligati dalle norme. In caso di restrizioni della libertà individuale il nostro iscritto che incorra in queste sanzioni venga immediatamente sospeso. L’abbiamo fatto attraverso il nostro consiglio di disciplina circa dieci giorni fa. Il quadro di quello che emerso è di una gravità estrema e se tutto ciò venisse confermato aggraverebbe la situazione. Il nostro giudizio non può essere che più duro. Dalle carte che ci sono state ufficialmente fornite dalla procura della repubblica emerge un quadro alquanto inquietante”.
Per il presidente dell’ordine degli architetti l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis è l’occasione per cercare di mettere ordine nell’assessorato di via Ausonia. “Noi è da tempo che proponiamo all’amministrazione comunale di costituire dei tavoli di confronto sulle procedure che sono in sofferenza con gravi lamentele dei liberi professionisti per determinare una linea di trasparenza e di correttezza nelle procedure per evitare che si verifichino fatti come quelli dell’inchiesta.
C’è stata una semplificazione che non ha semplificato nulla. Noi tecnici, architetti, ingegneri e geometri che ci occupiamo di questo settore siamo diventati dei compilatori di moduli e spesso tutto si riduce a mettere le crocette giuste. Tutto questo svilendo il senso e il valore della nostra professione e qualità tecnico e intellettuale. Tutto questo va riconsiderato e rivisto. Mi auguro che questa vicenda che stiamo vivendo in questi giorni sull’emergenza sanitaria getti le basi per ricostruire un modello più innovativo e rispettoso della professionalità. Nel settore dell’edilizia privata siamo fiduciosi e confidiamo che l’assessore Vincenzo Di Dio che è un tecnico e che conosce bene quali sono i problemi del settore possa iniziare dei confronti per cercare di superare i problemi e creare un nuovo modello trasparente di gestione degli uffici”.
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