Il sindaco di Palermo proroga l’ordinanza che prevede misure per il contrasto e il contenimento sul territorio comunale del diffondersi del virus Covid-19 con la chiusura di strade e piazze cittadine. Si tratta dell’ordinanza 23 del 4 marzo scorso con la quale è stata disposta l’interruzione in alcune giornate e orari e alcune vie e piazze cittadine del transito pedonale e veicolare in caso di assembramento all’interno di ciascuna area tale da non consentire l’effettuazione dei servizi di polizia.
“Si rende necessario e urgente confermare il divieto previsto dall’ordinanza – scrive Orlando – al fine di evitare ogni forma di assembramento su area pubblica e violazioni degli obblighi di distanziamento sociali e di corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali con maggiore attenzione nel fine settimana e, in particolare, nelle zone di assidua frequentazione”.
A preoccupare il primo cittadino sono le varianti. “Nel territorio regionale e anche in quello cittadino – spiega Orlando -, si sono manifestate alcune varianti del Covid-19 che preoccupano, non poco, sia la comunità scientifica che la struttura sanitaria in generale che potrebbe essere chiamata a resistere a una ipotetica nuova ondata del virus potenzialmente più pericoloso anche in termini di capacità di diffusione”. Per questo il sindaco ritiene “inderogabile la necessità di scongiurare pericoli d’innalzamento dei contagi confermando, quindi, tutte le possibili azioni idonee a prevenire e contenere possibili incrementi dei soggetti contagiati in conseguenza della mancata osservanza delle misure e dei dispositivi di sicurezza da adottare”.
L’ordinanza resterà in vigore fino al 28 marzo compreso con possibilità di reiterazione e di modificazione in ragione dell’evolversi della situazione epidemiologica e dei consequenziali provvedimenti emergenziali. “La possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti – recita l’ordinzna – resta consentita nel rispetto delle norme anticovid e del divieto di assembramento. È, comunque, sempre consentito l’accesso alle abitazioni private e per comprovate esigenze lavorative, nonché per situazioni di necessità ovvero motivi di salute disciplinati da specifica normativa anticovid-19”.
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