Due proiettili e una bomba a mano del secondo conflitto mondiale sono stati trovati dai sub del nucleo sminamento difesa anti mezzi insidiosi della marina militare con il supporto della Capitaneria di Ustica al largo di Ustica.
Dopo il recupero gli ordigni sono stati fatti brillare al largo lontano dalla riserva marina istituita nell’isola. Un ordigno era stato segnalato anche nella grotta della Pastizza da un sub.
Dopo le verifiche è i controlli è emerso che l’oggetto era un estintore abbandonato nella grotta da anni. Il recipiente è stato rimosso perché potenzialmente inquinante.
Diversi i precedenti
Sono parecchi i precedenti di ritrovamento di ordigni bellici in mare . Negli ultimi due mesi sono almeno un paio solo nel Palermitano
Ordigni nelle reti di un pescatore a marzo
Ha tirato su le reti e ha trovato tra i pesci sette ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale. Un pescatore di Isola delle Femmine (Pa) ha contatto gli uomini della Capitaneria di Porto e i carabinieri e ha consegnato loro le bombe inesplose risalenti al secondo conflitto.
Bombe e proiettili sono stati consegnati ai militari del genio guastatori che li hanno fatto brillare.
A febbraio un caso all’Addaura
Un ordigno bellico è stato trovato nel mare dell’Addaura a Palermo.
La segnalazione di un pescatore, la zona cinturata
È stato un pescatore a segnalare la presenza della bomba in mare nella zona del lungomare Cristoforo Colombo alla Capitaneria di Porto. Le operazioni di bonifica saranno eseguite dai militari della marina che si trovano ad Augusta. La zona è stata cinturata. Le operazioni di disinnesco saranno coordinate dalla prefettura di Palermo.
Un altro disinnesco nell’ottobre scorso a Porticello
Il 22 ottobre un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale è stato disinnescato dai palombari del gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando subacquei ed incursori della Marina militare (Comsubin), distaccati presso il nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) di Augusta nelle acque di Porticello (in provincia di Palermo).
L’intervento d’urgenza, disposto dalla Prefettura, a seguito della segnalazione di un apneista, ha permesso di distruggere la mina. La segnalazione riguardava dei piccoli oggetti cilindrici ma, durante le operazioni di ricerca col metal detector, gli operatori subacquei si sono imbattuti in un manufatto metallico, sferico col diametro di circa 110 cm, che giaceva nascosto dalla posidonia a 16 metri di profondità, a poca distanza dall’ingresso del porto: si trattava di una potente mina ormeggiata italiana tipo IK.
Gli operatori del nucleo Sdai di Augusta hanno rimosso l’ordigno dal fondo e l’hanno trasportato nella zona di sicurezza, individuata dall’Autorità marittima, dove l’hanno neutralizzato.
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