“La Regione Siciliana si ritrova bloccata nelle opere pubbliche negli ultimi 14 anni. L’ultima realizzata è la Caltanissetta-Agrigento che è peraltro ancora in corso. Quel che mi chiedo è: per poter fare un’opera pubblica ci vogliono 14 anni? Ora abbiamo il PNRR che ci offre opportunità e sfide. Ogni opportunità ha le sue difficoltà che vanno affrontate, riconosciute e risolte. Arrivano tanti soldi e li dobbiamo spendere, dobbiamo usare gli strumenti che avremo a disposizione”. Lo ha detto l’assessore alle infrastrutture e alla mobilità della Regione Siciliana, Marco Falcone, nel corso del convegno “Sicilia tra PNRR e fondi comunitari, opportunità e sfide per imprese e istituzioni” organizzato da Confindustria Sicilia e Sicindustria, a Palermo.
“Abbiamo acquisito uno studio dell’Università di Palermo sull’interporto di Termini Imerese, prossima settimana convoco gli industriali per confrontarci. Il grande tema sui trasporti siciliani non riguarda solo mezzi e persone, ma anche le merci. Quello dell’interporto di Termini Imerese è un argomento su cui ci confronteremo, abbiamo già ottenuto uno studio dell’Università degli Studi di Palermo”, ha aggiunto Falcone elencando alcune grandi opere bloccate in Regione.
Originariamente previsto nel Piano Generale Trasporti del 1986, individuato dalla Legge Obiettivo del 2001, approvato dal CIPE nel 2009, l’Interporto di Termini Imerese diventa un progetto e viene appaltato nel 2013. Aggiudicazione definitiva nel 2014 alla Tecnis e poi revocato nel 2017. Poi lo stop. La Sis, Società Interporti Siciliani è stazione appaltante. E la Sis è partecipata per il 89,7% dalla Regione, per il 10% dall’AST. Un progetto strategico da 78 milioni di euro, di cui 49 del Pac, 14,5 regionali e altrettanti dei privati.
Con la legge regionale n.9/2020 si è stabilito che per lo svolgimento delle attività e dei servizi, sia prevista una spesa da imputare all’esercizio 2020 e 2021.
“Negli ultimi mesi – ha detto Falcone – la Regione ha affrontato la vicenda come mai si era registrato finora, rivolgendosi anche all’autorevole contributo dell’Università di Palermo. Abbiamo ricevuto lo studio su potenzialità e utilità dell’investimento con una valutazione positiva, dunque possiamo porci l’obiettivo di varare l’appalto per la costruzione dell’infrastruttura, puntando sulla sinergia pubblico-privato. Su Termini il Governo Musumeci, confermando impegno e risorse disponibili, porrà in essere tutti gli atti necessari per definire la progettazione e mandare in gara l’opera nel 2022“.
“Da 8 mesi – prosegue Falcone – abbiamo il secondo e terzo tratto del raddoppio ferroviario della Catania-Palermo che valgono un miliardo e mezzo di euro ancora bloccati per un parere alla commissione nazionale. Avremmo voluto sbloccare la Trapani-Alcamo chiusa nel 2012 e rimasta chiusa con un progetto presentato due anni fa, ma è tutto fermo e per questo abbiamo protestato perché la colpa è della politica parlamentare”.