Sono due le organizzazioni criminali palermitane sgominate con l’operazione Stele dei carabinieri del comando provinciale di Palermo
I militari stanno eseguendo in Sicilia, Emilia Romagna e Puglia una ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palermo, nei confronti di 24 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere, estorsione, tentata rapina, detenzione illegale di armi, cessione illegale di armi, furto aggravato, ricettazione, simulazione di reato, produzione e traffico illegale di sostanze stupefacenti e lesioni personali.
Undici dei componenti dell’organizzazione sono finiti in carcere, 9 ai domiciliari e 4 hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
In carcere si trovano Andrea, Domenico, Marcello, Salvatore e due ominini entrambi Giuseppe Cintura, il primo già detenuto, di 57, 29, 38, 39, 35 e 35 anni; Antonino Buscemi di 28 anni, Ivan Cataldo di 29 anni, Gaetano Amato di 51 anni, Gioacchino randazzo di 54 anni nato a Campobello di Licata e Giusepep Coglitore di 48 anni; tutti residenti a Palermo.
Agli arresti domiciliari sono finiti in nove. Si tratta di Michele Arceri di 52 anni, Vincenzo Nuara di 29 anni, Vincenzo Carista di 44 anni, Francesco Cusimano di 36 anni, Carmelo Ribaudo di 54 anni, Francesco Cancemi di 52, Antonio Pacella di 55 anni, Carmelo Scurato di 74 anni e Marcello Corrao di 48 anni.
Sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, infine in 4 le cui idnetità non vengono rese note ma si tratta di in 23 enne già detenuto a Cerignola , di un ventinovenne, un trentatrenne e un 61enne
Le indagini hanno permesso di dimostrare l’esistenza di una struttura organizzata in modo piramidale con a capo la famiglia reggente dei Cintura, storicamente e notoriamente specializzata nei delitti di natura predatoria, ed in cui gli appartenenti erano meticolosamente organizzati tra loro tanto che, la condotta delittuosa veniva considerata una vera e propria attività lavorativa da svolgere con costanza e dedizione, con turni di lavoro precisi e scandagliati nel tempo.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Giorgia Spiri e Felice De Benedittis, della Procura di Palermo, hanno consentito di disarticolare le due associazioni per delinquere, che hanno accumulato negli anni rapporti sia contattoi con soggetti legati alla criminalità comune ma anche organizzata, ovvero con esponenti di vertice di “cosa nostra”.
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