In casa di Fabio Santangelo, uno degli arrestati nell’operazione antidroga tra Palermo e Reggio Calabria, è stato trovato incorniciato un quadro di Al Pacino nel film “Scarface”. E si sarebbe ispirato a Tony Montana, Santangelo ritenuto nel corso dell’indagine al vertice dell’organizzazione che avrebbe portato 15 chili di cocaina al mese a Palermo per rifornire alcune piazze di spaccio.

Un trono per un “re” della droga

In casa aveva un leone d’oro e d’argento e anziché la poltrona dietro la scrivania un trono d’oro e porpora come i re.

Tra sacro e profano: un’esibizione di sfarzo

In casa anche pistole d’oro e oggetti molto appariscenti tra il sacro e il profano. Alla parete anche il quadro dell’ultima cena di Leonardo da

Traffico di cocaina tra Palermo e la Calabria, otto arresti eseguiti dalla guardia di finanza

I finanzieri del comando provinciale Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta della Dda con la quale è stato disposto il carcere per 8 soggetti, nonché il sequestro di beni per un milione e mezzo di euro. Nel corso dell’operazione sono state disposte anche perquisizioni nelle abitazioni e gli altri luoghi nella disponibilità degli indagati per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Gli indagati palermitani e reggini

Gli arrestati nell’operazione antidroga della guardia di finanza di Palermo sono i palermitani Fabio Santangelo di 46 anni ritenuto il capo dell’organizzazione e il nipote Domenico Mazza di 26 anni, Carmelo Pizzuto di 48 anni, Domenico Grigoli di 25 anni, Salvatore Zora di 33 anni, e i reggini Saverio Zoccoli, di 40 anni, Pasqualino Minutolo, di 55 anni e Francesco Raveda di 28 anni.

Il capo dell’organizzazione

Le indagini, condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, si sono concentrate sulla figura di Fabio Santangelo ritenuto un narcotrafficante palermitano che, ha intrattenuto rapporti d’affari con alcuni referenti di spicco della criminalità organizzata calabrese attivi nella zona della Locride e della piana di Gioia Tauro e avrebbe importato ingenti quantitativi di cocaina dalla Calabria. I componenti dell’organizzazione hanno utilizzato dei dispositivi criptati per schermarsi da possibili attività di intercettazione.

Almeno 15 chili di cocaina ogni mese, affari per 10 milioni

L’attività investigativa, nel merito, avrebbe consentito di ricostruire l’esistenza di un accordo per una fornitura mensile di almeno 15 chili di cocaina, destinata al mercato palermitano, che avrebbe generato per l’organizzazione un giro d’affari illecito di circa dieci milioni di euro all’anno.

La droga viaggiava su auto noleggiate

La droga viaggiava su strada da Reggio Calabria-Messina-Palermo, nascosta in sofisticati doppi fondi ricavati nelle autovetture, spesso noleggiate, condotte da corrieri. La droga, arrivata a Palermo, veniva portata in casa del capo dell’organizzazione o in quella del nipote, per essere successivamente suddivisa in dosi e rivenduta sulle piazze di spaccio cittadine. Nel corso dell’indagine sono stati arrestati diversi corrieri e sequestrati 100 chili di droga e 600 mila euro. Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili riconducibili agli indagati per un valore di circa un milione e mezzo di euro.

L’odierna attività di servizio testimonia la costante attenzione e il perdurante impegno della Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, e ai suoi risvolti in chiave patrimoniale mediante la sistematica aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie riferibili direttamente o indirettamente alle organizzazioni delinquenziali.